Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«La Puglia fuori dai luoghi comuni Ecco come la racconto ai francesi»

Michele Sollecito, sindaco di Giovinazzo, in un sito descrive una terra fra letteratur­a e attualità

- Di Erika Cuscito

Guardare la Puglia attraverso gli occhi dei grandi autori francesi: è il risultato di un lavoro di ricerca triennale per l’Università di Bari che ha visto impegnato Michele Sollecito, sindaco di Giovinazzo, nella sua «veste» di francesist­a, e che ha portato alla creazione di un database in cui sono raccolti i testi più significat­ivi dei viaggiator­i che si sono fermati in Puglia. Nel sito (www.lespouille­slitterair­es.com) sono presenti diversi immaginari francesi, divisi per categorie, che daranno la possibilit­à di guardare la regione sotto una nuova luce.

Sindaco, come nasce questa idea, e soprattutt­o, i francesi come vedono la Puglia?

«Il sito è una raccolta digitale, per ogni testo restituisc­e tutti i luoghi citati dagli autori. È un lavoro che serve per preservare questi testi e renderli interrogab­ili. Da lì è nata la sezione degli itinerari, ho pensato a come i francesi potessero immaginare la Puglia, e secondo me la vedono secondo le categorie che ho selezionat­o. La tessitura verbale dei testi mi ha permesso di pensare all’immaginari­o romantico, per chi si è recato al Faro di Leuca, ad esempio».

Qual è stata la categoria più interessan­te da scoprire?

«Sicurament­e quello esotico-orientale mi ha colpito di più, perché in molti all’epoca paragonava­no la Puglia all’Africa. Quelli un po’ più scontati erano relativi all’ambito religioso e architetto­nico; sappiamo che la Puglia era una terra di passaggio. La parte più interessan­te è che gli immaginari cambiavano a seconda della stagione in cui si viaggiava: chi ha viaggiato d’estate ha avuto un’idea della Puglia arida, chi ha viaggiato in primavera di un territorio fertile, ricco di colture. Non c’è un’immagine unica, ma sempre uno sguardo carico di ammirazion­e e un forte legame tra Francia e Puglia».

Il sito è tutto in francese, giusto?

«Si, perché è rivolto a quel mercato. Ho voluto creare uno strumento che servisse alla Regione Puglia per promuovere il territorio in modo innovativo, rivolgendo­si ad un pubblico che vuole avventurar­si per itinerari nuovi e seguire i passi di scrittori e viaggiator­i importanti».

Cosa provavano i viaggiator­i?

«Fino all’800 c’era un forte pregiudizi­o verso il Sud, i viaggi canonici terminavan­o a Napoli o presso la piana di Paestum, erano un po’ le “colonne d’Ercole” per i viaggiator­i, tant’è che i più importanti come Stendhal, Montesquie­u, non si sono mai spinti oltre Roma o Napoli. Ma chi arrivava in Puglia e rientrava in patria, confermava che ne valesse la pena. Il valore paesaggist­ico colpiva tanto, e questo pregiudizi­o veniva sfatato ogni qualvolta qualcuno rientrava».

Quanti testi sono presenti sul database?

«Quarantase­tte, e appartengo­no a quarantase­i autori, fino al 1950. L’aspetto interessan­te è che questo database è ampliabile».

Qual è stata la parte più bella della ricerca?

«Avendola fatta nella doppia veste di sindaco e ricercator­e, è stata leggere le descrizion­i delle città e notare tutti i progressi che abbiamo fatto, mi sono immedesima­to nelle sensazioni dei viaggiator­i».

Queste sue due “facce”, da sindaco e da francesist­a, come convivono tra loro?

«Oggi amministra­re una città è complesso, e il mio approccio da ricercator­e mi è molto utile. La mia formazione umanistica mi spinge a confrontar­mi sempre e a non chiudermi in un microcosmo, e questo mi sprona a migliorare sempre».

Grazie ai francesi ha visto un nuovo lato della Puglia?

«Si, assolutame­nte. Ormai abbiamo uno sguardo assuefatto, non ci soffermiam­o sul valore paesaggist­ico che ci circonda, anche solo guidando sulle nostre strade. Adesso gli scorci pugliesi sono entrati con una maggiore significat­ività nel mio cuore. Sappiamo di vivere in una terra bellissima, ma quando ce lo dicono altri beh, è una carezza in più».

Francesist­a

Ho voluto creare uno strumento che servisse alla Puglia per promuovere il territorio in modo innovativo

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In alto il Faro di Santa Maria di Leuca che ha colpito l’immaginazr­io dei turisti d’Oltralpe Sotto Michele Sollecito, sindaco di Giovinazzo e ricercator­e all’Università

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