Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Chef Bufi: scrittore, artista e cuoco «La cucina, un gioco di emozioni»
Si potrebbe parlare della poetica di Antonio Bufi, cuoco talentuoso che per troppo tempo ha girovagato, che finalmente da qualche tempo è tornato nella sua Bari. E per aprire un nuovo canale di comunicazione con la clientela che lo aspettava ha scelto l’arte con il suo linguaggio fondato sulla cultura, sulle radici, sulla conoscenza.
Nella sua vecchia vita Bufi ha scritto poesie, romanzi, racconti. È stato al centro di un movimento letterario il copyleft e l’open source artistico periodo nel quale ha lanciato due pubblicazioni e un romanzo: L’orata innamorata e L’orata spudorata scritti con Luca Moretti ed editi da Il coniglio editore e Serial Kitchen un romanzo che racconta la storia di uno chef che accoltella un cameriere.
E a Bari oggi si propone rileggendo l’arte figurativa, si lascia ispirare dal tratto e dalla tecnica dell’artista individuato, ma soprattutto dalla suggestione. «Non so come avviene – racconta Antonio Bufi - un po’ come quando scrivevo poesie; ci sono momenti in cui mi assento, anzi arriva l’assenza e vado non so dove e viaggio nell’anima. Una catarsi, un blast fino a quando arriva l’idea. Anche mentre leggo, ascolto musica arriva un momento in cui incontro intimamente l’arte. La Galleria San Giorgio di Bari mi ha dato il catalogo di alcuni artisti e l’ho semplicemente sfogliato. Poi c’è stato un momento in cui è stato tutto chiaro». Non c’è nulla di troppo concettuale perché i piatti devono essere buoni e da mangiare, «non prendo il quadro e lo metto nel piatto», sottolinea Bufi. Nel caso dell’incontro con Vertone, che usa la tecnica dell’albume d’uovo per mischiare i colori e usa colori accesi, lo chef si è lasciato andare in una sorta di sindrome di Stendhal gastro-artistica e da lì è partito il menù della prima di quattro serate.
Ed è in questa commistione di stili che viene fuori l’Antonio artista che vive nascosto ma ispirante nell’Antonio cuoco. «Coltivo ancora la passione per la fotografia digitale e su un profilo instagram dedicato a «No pussy blues», testo iconico di Nick Cave, propongo la mia visione del mondo dando ancora sfogo alla passione fotografica». Fino a marzo saranno tre gli appuntamenti tra cucina e arte da Adagio di Riva restaurant nei pressi del Teatro Petruzzelli a Bari.