Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Metà dei consiglieri a casa, Melucci salva la poltrona
TARANTO Non ci sono i titoli di coda sull’amministrazione Melucci al Comune di Taranto. Una maggioranza inesistente sul piano politico, formata com’è da consiglieri in rappresentanza di se stessi, non s’è presentata ieri pomeriggio nell’aula del Consiglio comunale fornendo al sindaco un salvagente. Erano presenti 16 consiglieri su 32 e l’assenza di tutta la maggioranza ha fatto venir meno il numero legale necessario per discutere la mozione di sfiducia verso Rinaldo Melucci (in foto a destra). Il timore di non avere la compattezza indispensabile per respingerla, vanificando così l’iniziativa politica dell’opposizione e riaffermando nello stesso tempo la presenza di una maggioranza granitica, ha suggerito la tattica della latitanza dall’aula. E proprio alla vigilia del Consiglio comunale il sindaco ha inaugurato una campagna di comunicazione inondando Taranto con cartelloni 6x3 contenenti slogan per «riaffermare i valori e l’identità dei tarantini» (foto qui sopra). Melucci, il quale non ebbe remore a nominare nella sua prima giunta un vice sindaco e un assessore entrambi di Bari, sostiene che l’iniziativa propagandistica «non è solo un richiamo alla responsabilità e al senso di appartenenza locale, ma è anche un atto coraggioso, di sfida contro coloro che vogliono minare il nostro impegno e la nostra determinazione». Ora il Consiglio comunale ha una seconda possibilità di discutere la mozione, ma deve farlo entro il 24 febbraio per andare al voto a giugno in caso di caduta dell’amministrazione. Il Pd tuona. «La maggioranza non c’è. La città è di fatto in mano ad un manipolo di gente che ha a cuore unicamente il proprio bene». Proteste anche dai consiglieri di centrodestra.