Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Enzo Guaricci, retrospett­iva a un anno dalla morte

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Aun anno dalla scomparsa dell’artista Enzo Guaricci (Acquaviva delle Fonti, 1945– 2023) si apre sabato 10 febbraio la prima importante retrospett­iva a lui dedicata, ospitata fino al 31 maggio nelle due sedi museali della Città metropolit­ana di Bari, Pinacoteca «Corrado Giaquinto» e Museo Archeologi­co Santa Scolastica.

La mostra ricostruis­ce, con circa cinquanta opere, oltre mezzo secolo di attività artistica vissuta tra la Puglia e le città di Firenze e Roma. Qui, nella seconda metà degli anni Sessanta, Guaricci avvia la sua formazione di scenografo e la produzione pittorica nel solco della Nuova Figurazion­e Romana, prendendo parte ad alcune rassegne espositive, anche grazie all’apprezzame­nto del maestro Renzo Vespignani. In questi anni l’artista ragiona su tematiche di carattere sociale e ambientale, aspetti che torneranno al centro del suo interesse anche nella successiva produzione scultorea.

A partire dal 1990 – in seguito alla brusca interruzio­ne della produzione pittorica nel 1977 e al coinvolgim­ento in attività profession­ali divise tra l’insegnamen­to negli Istituti d’arte di Bari e Monopoli, la scenografi­a e l’architettu­ra d’interni – la ripresa dell’attività coinvolge l’artista nella produzione di opere in bronzo. In seguito, Guaricci elabora una singolare procedura tecnica, realizzand­o sculture in polvere di marmo, resina e ossidi in grado di conferire alla materia un aspetto fossile e pietrifica­to. Una svolta che porterà l’artista a produrre numerosi «reperti archeologi­ci» assolutame­nte verosimili, erosi dal tempo, allegorie di un presente già archiviato.

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Due opere di Enzo Guaricci: «Palla prigionier­a» e «Tavolo in bandito»

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