Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Uccise la figlia che lo accusò di maltrattare la madre Salta il processo per violenze
Nel giugno scorso l’uomo travolse la donna con l’auto Ora il procedimento è nullo per un difetto di notifica
BARI Le indagini erano iniziate nel 2019, l’udienza preliminare si era tenuta a fine 2020, il processo si era aperto nel 2021. In mezzo tre anni di udienze, deposizioni, rinvii e una conclusione quasi vicina. Invece, per un difetto di notifica degli atti, è tutto da rifare: l’udienza preliminare e il dibattimento sono stati dichiarati nulli, il fascicolo tornerà nelle mani di un nuovo gup e tutto l’iter, di fatto, ripartirà da zero.
Al centro di questa storia c’è l’86enne di Monopoli Vincenzo Formica, indagato dall’estate scorsa anche per la morte della figlia Mariangela, avvenuta la sera del 2 giugno scorso all’esterno della casa familiare di contrada Antonelli. Il processo dichiarato nullo però non riguarda quella vicenda, ma un’altra, sempre legata a una situazione familiare tutt’altro che semplice. Formica era, infatti, finito a processo per i maltrattamenti nei confronti della moglie che, secondo la Procura, per anni sarebbe stata sottoposta a vessazioni continue soprattutto per ragioni economiche: «Sei una vecchia, gobba, sei una nullità, sei una m…, non sei padrona di niente», le avrebbe detto Formica, oltre a impedirle di avere una propria disponibilità economica. Nell’ultimo episodio precedente alla denuncia, l’uomo avrebbe insultato la moglie («Sei una sciupona, mi rubi i soldi, io ti uccido») per non avergli portato il resto di una spesa. Questi comportamenti sarebbero andati avanti dal 2014 al 2019, agli inquirenti la donna disse si essere stata picchiata in passato, ma di non aver denunciato per il bene dei figli.
A quella denuncia ne seguì un’altra per cui le indagini sono in corso.Ieri però il tribunale, accogliendo l’eccezione dell’avvocato Cosimo Castellaneta, ha dichiarato la nullità dell’udienza preliminare (e quindi di tutte le fasi successive) perché la fissazione della stessa non era stata notificata al precedente avvocato di Formica - nominato dopo la chiusura delle indagini - ma a un difensore d’ufficio. E per questa formalità, quindi, si dovrà ricominciare da capo. Nell’ambito di questo procedimento era stata sentita anche Mariangela, che aveva definito il padre «una persona violenta». La donna è morta la sera del 2 giugno 2023: secondo la Procura ad ucciderla è stato il padre che, al termine di un violento litigio, avrebbe investito mortalmente la donna, 54 anni, sul viale della casa familiare di campagna. A chiamare i soccorritori furono alcuni vicini, allarmati dalle grida di aiuto di Mariangela. Fermato, Formica minimizzò il fatto parlando di un «incidente». Dopo aver trascorso alcuni mesi ai domiciliari, l’uomo è finito in carcere per aver violato la misura. Le indagini sulla morte di Mariangela sono ancora in corso.