Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sette secoli di arte italiana in esposizione a Mesagne
Leggi Antonello da Messina e ti viene in mente il Cristo che regge in mano il mondo. L’opera è il Salvator Mundi. E sarebbe perfetta come manifesto della mostra «G7 - Sette secoli d’arte italiana» in programma a partire dal 13 giugno nel Castello Normanno Svevo di Mesagne, proprio mentre a pochi chilometri ci sarà il G7, il forum dei sette Paesi del mondo economicamente più avanzati che, com’è noto, si confronteranno dal 13 al 15 giugno in Puglia, nel resort Borgo Egnazia di Savelletri di Fasano. D’altronde Antonello da Messina, che Seicento anni dopo con quel dipinto fa pensare alle sfide globali di oggi sulla tutela del pianeta, viene annunciato con Giotto, Leonardo da Vinci, Caravaggio, Bernini, Canova, Boldini e Pino Pascali tra gli artisti al centro della grande esposizione, presentata nelle sue linee generali alla Bit di Milano dalla Regione Puglia con il Comune di Mesagne, già protagonista nel circuito delle mostre di una certa rilevanza con «Caravaggio e il suo tempo» conclusasi lo scorso 10 dicembre dopo aver fatto registrare trentamila presenze.
Insomma, mentre a pochi chilometri di distanza il gruppo dei sette stati più potenti del pianeta si confronterà su tutela dell’ambiente, difesa della libertà e della democrazia, Mesagne offrirà (dal 13 giugno all’8 dicembre) un compendio dell’arte italiana degli ultimi sette secoli sfoderando non solo un orgoglio tutto nazionale, ma anche una chiave di interpretazione del presente attraverso i capolavori del passato, da Giotto sino all’arte contemporanea, passando per il Rinascimento, il Barocco, il Neoclassicismo e l’arte moderna, che avrà come tutti gli altri periodi una propria sezione, in questo caso articolata intorno alla figura dell’artista barese Pino Pascali. Il punto di partenza della mostra sarà una sala con una breve introduzione in chiave multimediale del percorso espositivo, che si concluderà in uno spazio riservato ad una riflessione sull’eredità dell’arte italiana e il suo impatto sulla scena artistica contemporanea.
Non sono state ancora svelate le opere che verranno esposte. Ma Pierluigi Carofano, curatore della mostra a capo di un comitato scientifico, assicura che arriveranno da importanti collezioni pubbliche e private e saranno rappresentative di ogni secolo. «La vetrina del G7 sarà una bella occasione per promuovere l’arte italiana», spiega Pierangelo Argentieri, presidente della rete di imprese pugliesi MicExperience, network specializzato nella realizzazione di eventi, già coinvolto nella candidatura di Mesagne a Capitale italiana della Cultura 2024 nonché nella realizzazione della mostra su Caravaggio.
Il curatore
L’annuncio è stato dato alla Bit di Milano. La cura è affidata a Pierluigi Carofano