Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Fra contestazioni e polemiche è un film arrivato ai titoli di coda
A fine stagione le strade fra il club e le proprietà potrebbero dividersi
Ora che si è ai ferri corti, gli stracci voleranno più alti. Al punto che, chissà, a fine stagione le strade tra la famiglia De Laurentiis e il Bari potrebbero pure separarsi. Un’eventualità tutt’altro che remota, stante il dato di fatto che, comunque vada, il passaggio del testimone dovrà avvenire per regolamento entro l’estate del 2028. Quattro anni ancora, che non saranno tantissimi, ma nemmeno così pochi, soprattutto agli occhi di chi crede che lo status quo condizioni inevitabilmente la programmazione del club. È noto infatti che le norme impongono il divieto, per due società di una stessa proprietà, di partecipare allo stesso campionato. Quindi in caso di promozione nella massima serie, uno tra Bari e Napoli dovrà essere ceduto istantaneamente. Impossibile che sia il club campano, anche alla luce delle ultime dichiarazioni di De Laurentiis senior. E allora, che il Bari sia, è il pensiero dei tifosi. E che soprattutto accada il prima possibile.
Le polemiche dei tifosi, la «dichiarazione di guerra» degli ultras, che hanno promesso la contestazione continua, le stesse reazioni piccate delle istituzioni dopo le imprudenti frasi sul Bari «seconda squadra» di Aurelio De Laurentiis, hanno tutta l’aria di essere considerate acceleratolo tori di una separazione inevitabile. Nei giorni scorsi sono, ben prima delle ultime, bollenti vicende, erano tornate a galla le ipotesi di cessione del club. Si era parlato di un fondo americano interessato ai biancorossi, forse lo stesso con il quale si era battuta la pista della cessione la scorsa primavera. Poi la mancata promozione nella massima serie ha disinnescato sul nascere ogni possibilità.
Ma anche in Italia non mancherebbero interlocutori interessati ai pugliesi. Gente pronta a investire nel pallone di Bari, sulla scorta di considerazioni che vanno oltre interessi puramente sportivi. Il sogno di molti tifosi è che l’interesse più grande arrivi da imprenditori pugliesi, ma l’esplorazione delle opportunità non è delle più semplici. Tutto sarà più chiaro nei prossimi mesi, ma intanto occorre mettere una toppa alla situazione attuale.
È abbastanza scontato che sabato, contro il Lecco, ci sarà l’ennesima dimostrazione di distanza tra la gente barese e la proprietà. Scollamento e scoramento che fanno da cornice, da settimane, a tutte le performance interne. Fatto sta che, clima infuocato a parte, non si potrà che vincere. Semplicemente perché una sconfitta aprirebbe inesorabilmente scenari estremamente preoccupanti.
Beppe Iachini, neo allenatore dei «galletti», alla luce di tutto questo non sarà protagonista di una partenza in discesa. Esperto qual è, dovrà turarsi le orecchie e dimostrare di essere impermeabile alle critiche. Non è la prima volta che accade, ma la sensazione è che stavolta il «martello» ascolano si troverà dinanzi a una delle storie più complicate che gli siano capitate in una carriera ricca di soddisfazioni.
Acquirenti
Anche in Italia non mancherebbero interlocutori interessati ai biancorossi