Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tassa di soggiorno, si litiga ancora Caizzi: «Così è contro il turismo»
Definito il comitato d’indirizzo. «Tutto in mano al Comune»
BARI Ancora tassa di soggiorno insieme a tutte le polemiche del caso. A Bari prosegue lo scontro sull’imposta voluta dal sindaco Antonio Decaro (in uscita poco prima dell’estate) che è contestata da parte della associazioni di categoria. Quest’ultime sono preoccupate per una destinazione delle risorse che non è ben chiara. E per questo hanno presentato ricorso al giudice amministrativo che, in sede di Tar, ha messo in evidenza la carenza di un sistema di monitoraggio dell’uso dei proventi. Quindi su proposta dell’assessora al Turismo, Ines Pierucci, la giunta ha approvato il disciplinare per il funzionamento del comitato di indirizzo relativo all’applicazione dell’imposta di soggiorno (il 14 febbraio è in discussione la causa al Consiglio di Stato). «Un provvedimento che è stato emesso in zona Cesarini - afferma Francesco Caizzi, vice presidente nazionale e leader pugliese di Federalberghi - per provare a tamponare le conseguenze che potrebbero derivare dalla sentenza del Consiglio di Stato, in seguito al ricorso dell’associazione per la richiesta di sospensiva della tassa di soggiorno. Ricordo che il Tar di Puglia aveva chiaramente scritto che “il procedimento (della tassa di soggiorno) non risulta ancora concluso”».
Secondo Caizzi già in sede di Tar l’amministrazione Decaro spiegò di non aver reso operativo il sistema della tassa. «Questo significa che il Comune di Bari - prosegue Caizzi - confessò di non aver concluso il procedimento prima di imporre la tassa di scopo, cosa che avrebbe dovuto fare. Per legge, infatti, l’individuazione della destinazione dei proventi dell’imposta deve essere preventiva e non postuma alla raccolta». Anche sul comitato ci sono dubbi. «I tempi di attuazione - conclude Caizzi - saranno lunghissimi. I sette componenti dell’organismo sarebbero in maggioranza dipendenti del Comune di Bari: presidente il direttore della ripartizione Turismo e tre membri da lui scelti sempre dagli organici municipali, più tre rappresentanti delle associazioni di categoria. Maggioranza, quindi, saldamente in mano al potere esecutivo attraverso i suoi dipendenti».