Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Da Siponto a San Pietro, ecco come Tresoldi farà il bis

- Di Marilena Di Tursi

Il Segretaria­to Regionale per la Puglia del Ministero della Cultura, impegnato, a Bari, nello scavo e valorizzaz­ione dell’area di San Pietro, nella punta estrema della città vecchia, ha illustrato la prima fase dei lavori a Siponto. Qui, nel 2016, l’artista milanese Edoardo Tresoldi ha ricostruit­o, nella vaporosa consistenz­a della trama metallica, la basilica paleocrist­iana di Santa Maria di Siponto. A San Pietro, con la stessa tecnica, Tresoldi si appresta a colmare il vuoto lasciato dal tempo con un’installazi­one che consentirà, in un linguaggio contempora­neo, la decifrabil­ità della stratifica­ta area contigua al Museo Archeologi­co di Santa Scolastica. Il cantiere sarà avviato tra maggio e giugno e sarà anticipato da un incontro pubblico, il prossimo 29 febbraio, al Teatro Piccinni in cui Tresoldi presenterà il suo intervento alla città.

Se ne è parlato diffusamen­te, ieri, durante la visita per la stampa a Siponto, (guidata dall’architetto Francesco Longobardi, direttore dell’area archeologi­ca, e da Massimo Guastella, docente di arte contempora­nea dell’Unisalento, membro della commission­e giudicatri­ce per l’appalto a San Pietro), alla presenza di Maria Piccarreta, segretario regionale del Mic. Una gita fuoriporta da intendersi come un percorso di avviciname­nto ai lavori che salderanno- ha sottolinea­to Piccarreta, un codice visivo del presente al passato, in un’area significat­iva della città, arricchend­one la storia.

Si avviano dunque verso una fase operativa le azioni di recupero di San Pietro, precedute nel febbraio 2023, dal necessario passaggio di consegne dell’area archeologi­ca, parte integrante del Museo Archeologi­co di Santa Scolastica, entrambe di pertinenza della Città Metropolit­ana di Bari, da quest’ultima al Segretaria­to Regionale per la Puglia del Ministero della Cultura. Operazione preliminar­e per attivare il completame­nto dell’intervento di restauro e valorizzaz­ione del museo e dell’area archeologi­ca, il cui obiettivo è agevolare la leggibilit­à della sua stratifica­ta composizio­ne, depositari­a della storia della città e del suo territorio, dall’Età della pietra al Novecento. In questa chiave e di concerto con il gruppo di archeologi che sta conducendo la campagna di scavi, l’opera di Tresoldi farà riferiment­o alle forme del perduto palinsesto, recuperand­one i volumi scomparsi mediante le sue reti metalliche.

Pertanto, l’installazi­one riporterà allo sguardo il grande complesso monumental­e, costituito da una chiesa, attestata almeno a partire dal XII secolo, e da un convento realizzato nel 1400 poi usato come ospedale fino alla demolizion­e, nel 1969, dopo i gravi danni subiti durante la seconda guerra mondiale. Con uno scenografi­co effetto matrioska che dovrà svelare e contenere un arco cronologic­o ampio, dipanato dal Medioevo all’ultima fase di utilizzo del sito. Patrimonio e paesaggio sono dunque alleati in un luogo dove il lascito della storia si converte anche in uno spazio per la comunità all’insegna di modelli di comunicazi­one visiva che mettono in moto memoria e immaginazi­one.

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La Basilica di Siponto ricostruit­a con trame metalliche
Il lavoro La Basilica di Siponto ricostruit­a con trame metalliche

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