Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Nel centrosinistra adesso ci credono: dita incrociate in attesa del Decaro ter
Occhi puntati sul voto che consente il terzo mandato. In Regione è stallo sulle commissioni
Non si arresta il dibattito sul futuro politico del centrosinistra barese per scegliere il candidato sindaco. In attesa del confronto di coalizione di venerdì, gli scossoni arrivano da Roma. Fronte Lega. Sono stati i senatori del Carroccio ad aver depositato l’emendamento che apre al terzo mandato di sindaci e governatori. Nessuno escluso e senza nessun limite. Una notizia che ha riacceso una fiammella di speranza nel mondo dem che vorrebbe il sindaco Antonio Decaro nuovamente in corsa.
Il mondo Pd non avrebbe dubbi, però in attesa del voto sull’emendamento (che arriverà in settimana) nessuna fuga in avanti. Si continua a lavorare con il profilo di Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco. Il segretario cittadino Gianfranco Todaro chiude il dibattito in poche battute: «Non passa, ma se passa per noi Decaro è il candidato». Un messaggio arrivato anche da Francesco Boccia, capogruppo dem in Senato al termine dell’assemblea che aveva incoronato Leccese: «Continuità è continuità, quindi se ci sarà terzo mandato andremo avanti con Decaro». La palla, perché passi l’emendamento, è nelle mani di FdI. Poi c’è la divisione interna ai dem. È tiepida la segretaria Elly Schlein, posta davanti ad un bivio: votare un emendamento Lega voltando le spalle all’alleato incerto del M5S (contrario) oppure chiudere le porte al terzo mandato e alimentare la frattura con gli amministratori locali.
A godere della norma ci sarebbero, sul fronte Pd, i governatori Emiliano e De Luca. E con loro i sindaci Giorgio Gori (Bergamo) e Dario Nardella (Firenze). Sarà determinante la pressione del segretario leghista Matteo Salvini, pronto a tutto per tenere in carica i suoi governatori del Nord. Che, se non dovessero avere la possibilità di essere rieletti, punterebbero alla guida del partito.
A sinistra, dalla Convenzione per Bari, il problema non si pone. L’avvocato Michele Laforgia rimbalza la decisione alle sigle che ne hanno sostenuto la candidatura. E alla domanda sul suo impegno in caso di Decaro ter il penalista risponde: «Rimango in campo? Bisognerebbe chiederlo alla Convenzione e alle forze della coalizione. Io non mi sono autocandidato». Una risposta che non annuncia un passo indietro, sebbene una notizia del genere potrebbe fiaccare parte dei sostenitori di Laforgia che sarebbero pronti a scegliere la continuità con Decaro.
Centrosinistra in difficoltà in Consiglio regionale. Non c’è ancora accordo sulle presidenze delle commissioni. Ieri si è riunito
Laforgia Rimango in campo? Va chiesto alla Convenzione
Todaro Se dovesse passare Antonio candidato
il gruppo del Pd con Emiliano (avvistati Decaro e Leccese che dovevano incontrare il segretario Pd). Il governatore ha confermato di essere pronto a un «riequilibrio» a favore del Pd (delega fuori giunta) pur di consentire ad Azione di continuare ad avere la presidenza che era dei dem: così gli azionisti resterebbero in maggioranza.
I consiglieri pd hanno accolto la richiesta di Emiliano sul coinvolgimento di Azione, ma hanno stabilito un punto: non può essere il Pd a sacrificarsi. Dunque occorre chiedere ai gruppi Per la Puglia e Con, quest’ultimo particolarmente dotato di assessori, delegati e presidenti di commissione nonostante l’esiguità della loro consistenza numerica. Il capogruppo Caracciolo ha provato a chiedere un passo indietro a Francesco Paolicelli, l’unico dei dem che non ha espresso disponibilità a cedere l’incarico (Campo e Metallo l’hanno fatto). Ma è arrivato il rifiuto di Paolicelli. La risposta dem è stata recapitata a Emiliano. Oggi nuova riunione di maggioranza.