Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il personale dell’università: valiamo quanto i docenti
Elezione del rettore a Bari, neanche il cambio delle regole soddisfa gli amministrativi. Sindacati all’attacco
Ha lasciato strascichi il senato accademico dell’università di Bari riunitosi martedì pomeriggio. I sindacati che rappresentano il personale tecnico amministrativo hanno voluto chiarire la loro posizione, rivendicando ciò che considerano «diritti costituzionali insindacabili». Ovvero la possibilità di «avere lo stesso peso elettorale dei docenti». Durante la riunione di martedì, è stata discussa una bozza dell’articolo 8 dello Statuto. Tra i temi anche la modifica del peso attribuito ai voti di studenti e amministrativi. Attualmente, la norma stabilisce che il peso è «calibrato per rispettare il rapporto del 15% tra l’elettorato attivo spettante a loro e quello del corpo docente». La nuova proposta prevede l’aumento al 17% del rapporto studentidocenti e al 30% quello Ptadocenti.
Michele Poliseno, di FguGilda dipartimento università, afferma: «Se questa bozza venisse approvata, non saremmo comunque soddisfatti. Il rapporto equo sarebbe 1 a 1. Il rettore ora seleziona e nomina il direttore Generale, vertice del personale tecnico amministrativo. Rivendichiamo lo stesso diritto dei professori nell’indicazione del profilo ideale per la guida dell’Ateneo, in nome di dignità e democrazia». Rocco Campobasso, di Snals, aggiunge: «Questa modifica non incrementerebbe il valore del personale. Dobbiamo concentrarci sull’eliminazione di una disuguaglianza superata. L’università, dalla riforma Gelmini, si è evoluta verso una struttura più aziendale, non limitata alla didattica e alla ricerca». Maurizio Scalise, rappresentante dei Pta in senato accademico, osserva: «Gli atenei sono valutati sulla base dei servizi di qualità offerti agli studenti. Pta e Cel forniscono dei servizi essenziali sia dal punto di vista amministrativo e sia per il corretto espletamento della didattica». E aggiunge: «È necessario che sia garantita a tutto il personale a tempo determinato, ricercatori e tecnici amministrativi». Pamela Angiuli (Flc Cgil), insieme a Scalise e Francesco Silecchia eletta in senato accademico, sottolinea il cambiamento della categoria: «Anche con la modifica proposta, resteremmo una minoranza. È evidente che questo sia in contrasto con il cambiamento del nostro ruolo, non siamo più coloro che si occupano solo di attività compilative come negli anni ‘70. Ora, abbiamo un ruolo cruciale».