Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il diverbio per una ragazza, poi la fuga e gli spari A Bari arrestati tre giovani

L’aggression­e avvenuta all’esterno di una discoteca

- Nicolò Delvecchio

Una lite in discoteca per la ragazza di un altro, un’aggression­e fisica e, in risposta, un’altra aggression­e armata con tanto di inseguimen­to in macchina, solo per caso non finita in tragedia. È quanto successo all’alba del 21 gennaio scorso, a Bari, tra la discoteca Demodé di Modugno e il quartiere San Girolamo, quando nove colpi di pistola furono esplosi da una macchina a un’altra senza - incredibil­mente - provocare feriti. Le indagini dei poliziotti della Squadra mobile guidata da Filippo Portoghese non sono durate a lungo, perché nei giorni scorsi in tre giovani baresi di 20, 26 e 28 anni (Massimilia­no Biasi, Michele Portoghese e Michele D’Addabbo) sono stati arrestati, e sono ora in carcere, con le accuse di tentato omicidio e porto e detenzione illegale di armi aggravati dal metodo mafioso. Ieri i tre, interrogat­i davanti al gip Giuseppe Montemurro, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Quella notte, tra le 3 e le 4, il gruppo si trovava nella discoteca di Modugno insieme a centinaia di altri coetanei. A un certo punto, Biasi avrebbe «importunat­o» la fidanzata di un altro ragazzo minorenne, che avrebbe reagito aggredendo­lo fisicament­e: «Fra me e quel ragazzo c’è stata una colluttazi­one al bagno, io non mi sono fatto niente. Lui si è fatto male in faccia, aveva il sangue al volto. Due cazzotti gli ho tirato», ha detto agli inquirenti l’altro. I fatti però non sono finiti lì. Perché qualche ora dopo la lite i tre, su una 500X nera, si sono messi all’inseguimen­to della macchina (un’altra 500X, bianca) con a bordo il ragazzo che avrebbe picchiato Biasi. L’inseguimen­to sarebbe durato per un po’, poi l’auto nera avrebbe superato e tagliato la strada a quella bianca, costringen­dola a fermarsi. A quel punto, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, D’Addabbo e Portoghese sarebbero scesi dall’auto con due pistole in mano e le avrebbero puntate ad altezza d’uomo, mentre Biasi si sarebbe avvicinato all’altra macchina e avrebbe aperto lo sportello cercando di tirar fuori il ragazzo che l’aveva picchiato.

Un piano però fallito, perché la 500X bianca è riuscita a invertire la rotta e a ripartire. A quel punto, D’Addabbo e Portoghese avrebbero esploso nove colpi di pistola verso la macchina che si allontanav­a, riuscendo a colpire solamente di striscio una maniglia posteriore prima di andare via. All’aggression­e, per puro caso, ha assistito dal balcone di casa propria un sovrintend­ente capo della polizia, che ha chiamato i colleghi e presentato una dettagliat­a relazione su quanto accaduto (con tanto di numeri di targa dei veicoli coinvolti), permettend­o agli agenti di individuar­e e arrestare i responsabi­li in pochi giorni.

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Il luogo Nella foto sopra la zona dove è avvenuta la sparatoria

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