Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Al Mokambo di Ruvo bendati Così il gelato è migliore

- Di Monica Caradonna

Producono uno tra i gelati più costosi che il mercato proponga. Si chiama lo Scettro del Re e ha una storia che affonda le sue origini a Ruvo di Puglia, dove la famiglia Paparella a più riprese e per diverse generazion­i si è occupata di gelato artigianal­e. Poco è cambiato dallo stile ereditato dagli antenati di Vincenzo e di sua sorella Giuliana. Vive ancora «la semplicità del gelato fatto come nel 1840 con latte fresco di pascolo, uova di galline allevate all’aperto e le migliori materie prime al mondo», racconta Vincenzo Paparella che delega alla frase di un suo amico americano l’essenza dell’attività di famiglia: la semplicità è un lusso che solo la qualità (degli ingredient­i) può permetters­i. Ed è da questa consideraz­ione che parte il lavoro di estrema qualità dei fratelli Paparella che nella bottega di famiglia, dove si produce gelato realmente artigianal­e, hanno deciso di lanciare una provocazio­ne, ovvero degustare il gelato con gli occhi bendati.

Perché mai, si potrebbe pensare? In fin dei conti il cioccolato è cioccolato e il pistacchio resta tale. E invece, in realtà, se si parla di cioccolato è bene ricordare che sono ben 36 le diverse origini di fave di cacao con cui da Mokambo realizzano il gusto che con pistacchio e nocciola è sul podio dei più richiesti in Italia. Un mercato questo che sviluppa numeri importanti, basti pensare che, come rilanciato nel corso dell’ultimo appuntamen­to con il Sigep (Salone internazio­nale della gelateria, pasticceri­a, panificazi­one artigianal­e e del caffè), il consumo pro-capite di gelato in Italia è di quasi 3 chili a testa per un giro d’affari che nel 2022 ha raggiunto i 2,7 miliardi (+16%), mentre in Europa ha sfiorato i 10 miliardi (+13%). Un mondo, quindi, che sarebbe importante conoscere.

È per questo che i fratelli Paparella hanno pensato di proporre un’esperienza immersiva nei sapori delle materie prime alla ricerca del gusto, quello vero, al di là della percezione dei sensi. Anzi, usandone un paio soltanto: gusto e olfatto, facendo a meno della vista.Un blind test, una degustazio­ne a occhi bendati, negli storici locali di Mokambo, gelateria a Ruvo di Puglia, «perché l’eccellenza, quella vera, la si riconosce sempre, anche ad occhi chiusi», chiosa Vincenzo.

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Oggi È prevista per oggi la degustazio­ne a occhi chiusi

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