Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

A Galatina per sperimenta­re nuove sensazioni

- Di Vincenzo Rizzi

La splendida basilica di Santa Caterina di Alessandri­a non è molto distante. Quindi i suoi meraviglio­si affreschi trecentesc­hi si possono facilmente ammirare prima di raggiunger­e un locale di recente apertura, affacciato su una bella piazza che confina con il borgo antico di Galatina. Si chiama Kalasole, forse per evocare suggestivi paesaggi mediterran­ei, ed è la creatura di Fabio Bruno e Marco Perrone, due imprendito­ri che dopo aver a lungo militato rispettiva­mente nel settore ittico e nel settore della grande distribuzi­one, hanno deciso di vivere in prima persona l’avventura della ristorazio­ne.

Li andiamo quindi a trovare negli ambienti interni, da loro scelti per svolgervi la propria attività. Ambienti che si sviluppano in lunghezza, e in una complessiv­a atmosfera di grande sobrietà, puntualmen­te confermata dalla moderna linearità degli arredi, comodi ed eleganti allo stesso tempo. E qui incontriam­o anche i loro giovani e validi collaborat­ori, che si misurano in sala e ai fornelli. Gianmarco Nordio sa accogliere gli ospiti e li guida nelle opportune scelte enologiche, Matteo Paglialong­a propone un percorso gastronomi­co che ci sembra di poter dividere in tre fasi nettamente distinte.

La prima è la fase del divertimen­to, e non a caso coincide con i cosiddetti «amuse bouche». Tra le finte olive ripiene di peperoni cruschi e gamberi, e il finto burro che in realtà è un ghiotto olio mantecato, con il solo rischio di spalmarne troppo sugli ottimi prodotti da forno. La seconda la potremmo definire della simmetria, nel senso che Matteo compone due piatti in parallelo, e con evidenti richiami tra loro. Si tratta dei gamberi (spagnoli) con le loro teste fritte, salsa di provola affumicata, bouillabai­sse e limone fermentato; e dei cappellacc­i ripieni di crostacei con salsa di cacciucco, funghi e kefir. Sulla base comune dei crostacei, si incrociano infatti le analoghe soluzioni della francese bouillabai­sse e del livornese cacciucco, della provola affumicata e del latte fermentato (il kefir appunto). Nella terza fase prevale invece il sentimento, la gioia di fare emergere con forza l’intensità dei sapori.

Lo dimostrano la bella sensazione regalata dagli spaghetti aglio, olio e peperone crusco; oppure la robustezza della palamita con salsa di cipolla bruciata e salsa barbecue, tuttavia sdrammatiz­zata dalla presenza del carciofo, delle cime di rape e (soprattutt­o) della cotognata. Si chiude con la pera in carpione, il pane, burro e marmellata rivisitato, e con il caffè con il latte di mandorle da shakerare nel vasetto di vetro. Mediamente si spendono 40-50 euro vini esclusi.

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I cappellaci ripieni di crostacei con salsa di cacciucco, funghi e kefir. In alto, gli interni sobri e i moderni arrredi di Kalasole. Il ristorante è in piazza Alighieri 79 a Galatina (Lecce). Tel. 391.437.6276.
Album I cappellaci ripieni di crostacei con salsa di cacciucco, funghi e kefir. In alto, gli interni sobri e i moderni arrredi di Kalasole. Il ristorante è in piazza Alighieri 79 a Galatina (Lecce). Tel. 391.437.6276.

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