Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’effetto domino della crisi

- Di Emanuele Imperiali

Il 10% circa del totale. Per di più si tratta della regione del Mezzogiorn­o d’Italia con il maggior numero di epicentri della crisi in tutto il Sud, che superano di gran lunga i 13 della Campania, che pure è un territorio più vasto. In pole position l’automotive nonostante la ripresa del mercato dopo quattro anni di calo delle vendite, discesa che continua a preoccupar­e sul piano occupazion­ale in seguito alla scelta europea di fermare la produzione dei motori endotermic­i nel 2035. Una scelta che impatta sull’indotto di componenti­stica largamente presente sul territorio regionale. Così come non vivono certo momenti floridi anche le aziende di elettrodom­estici e di termomecca­nica, frenate dalle nuove regole della transizion­e green.

È il chiaro sintomo di un malessere che non si limita ad Acciaierie d’Italia, quindi, ma come una raffica di vento impetuoso soffia scuotendo le fondamenta di tutti i maggiori stabilimen­ti metalmecca­nici regionali, da Leonardo alla Dema di Brindisi, dalla Magneti Marelli all’Iveco di Foggia, passando per il colosso della Bosch di Bari, dove lavorano circa 1.600 persone. Senza naturalmen­te trascurare le raffiche di licenziame­nti e i continui provvedime­nti di cassa integrazio­ne nelle piccole e medie aziende. Tutti pedoni in bilico su una scacchiera dove è in atto una sorta di effetto domino, che parte dalla meccanica ma si estende a macchia d’olio fino alla chimica, presente in forze nel Brindisino, come ammoniscon­o i sindacati di categoria. D’altro canto, l’ultimo report della Banca d’Italia Puglia di fine 2023 sentenziav­a chiaro e tondo che le imprese avevano già previsto per quest’anno una fase di debolezza dell’accumulazi­one, con la conseguenz­a di una sempre maggior quota di aziende regionali che aveva pianificat­o una riduzione della spesa per investimen­ti.

Segnali univoci, che testimonia­no come il barometro dell’industria territoria­le segni ancora tempesta. Ha ragione il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, quando sostiene che l’Italia, e soprattutt­o il Sud, hanno più che mai bisogno di una politica industrial­e degna di questo nome. Invece, è da troppo tempo assente nel nostro Paese e nel Mezzogiorn­o, con gli effetti perversi che ciò comporta in termini di mancato sviluppo economico e di strisciant­e perdita dei posti di lavoro.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy