Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
E i biancorossi agganciano la zona play off
Un rigore di Sibilli mette ko la Feralpisalò mentre continua la contestazione dei tifosi
Due su due. Iachini fa il bis e, dopo aver guidato il Bari alla vittoria contro il Lecco, stavolta ottiene il massimo anche contro l’ostica Feralpisalò, penultima della classe, ma estremamente combattiva e ben messa in campo. Allo stadio San Nicola, che torna a inneggiare per i biancorossi ma continua a contestare la famiglia De Laurentiis, finisce 1-0. Decisivo il gol di Sibilli su calcio di rigore al 33’ della ripresa. Un penalty fischiato per un fallo di mano di Di Molfetta su tiro di Lulic e calciato in modo freddo e implacabile dal trequartista napoletano.
Non era nemmeno sicuro di giocare, Sibilli, dopo la distorsione alla caviglia che l’aveva costretto a uscire anzitempo sabato scorso con il Lecco, e invece è stato lanciato nella mischia, rivelandosi decisivo. Nel complesso la gara ha dato ottime risposte a Iachini sotto il profilo caratteriale, un po’ meno sul piano della prestazione. I pugliesi sono parsi subito convinti e convincenti, desiderosi di portare la partita dalla loro parte. Un atteggiamento, a onor del vero, che non è stato accompagnato da occasioni degne di essere definite tali, ma che almeno dà l’idea di una squadra che vuole rovesciare un tavolo apparecchiato molto male finora.
«Siamo ancora alle elementari nella conoscenza tra noi – ha detto Iachini a fine match – ed è normale che sia così. Non posso pretendere ciò che vorrei dopo così poco tempo, ma a livelli di abnegazione, spirito e atteggiamento sto già ottenendo il massimo. Per un calcio intenso, esplosivo e dinamico servono certi tipi di allenamenti, ma non possiamo forzare troppo, altrimenti rischiamo una Caporetto. Qualche errore tecnico c’è stato. Abbiamo grandi margini di crescita sotto diversi aspetti, ma contro una squadra che ha battuto Cremonese e Sampdoria non abbiamo rischiato nulla».
Sotto il profilo del gioco il Bari non si è reso pericoloso soprattutto per la giornata negativa di Menez, che non ha esposto in vetrina alcun guizzo dei suoi («ma è reduce da un lungo infortunio e dobbiamo accompagnarlo, stargli vicino»), e per l’ispirazione ballerina dei centrocampisti. Puscas invece è parso in crescita, almeno nella prima parte di gara, mentre è calato inesorabilmente e prevedibilmente alla distanza.
Il più continuo del 2+1 offensivo, allora, è stato Sibilli, che si conferma giocatore decisivo per questo Bari. Cambiano gli allenatori, ma lui resta sempre al centro del villaggio. Esterno, mezz’ala o trequartista, non sbaglia un colpo. Tra i protagonisti spicca anche Brenno. Il portiere brasiliano è stato decisivo nelle battute finali del match con una parata di puro istinto su Manzari.
Iachini Abbiamo grandi margini di crescita, mettiamocela tutta
«Il lavoro di un giocatore è finalizzato a farsi trovare pronto in questi momenti – ha detto Brenno –. In generale dobbiamo migliorare per non prendere tanti gol. Iachini? Stiamo imparando la sua idea di calcio, trasmette fiducia e sta cambiando il nostro atteggiamento. Ora giochiamo più alti ma soprattutto giochiamo tutti insieme per uno stesso obiettivo. Lo dimostra anche l’abbraccio a fine gara».
La vittoria regala al Bari la possibilità di credere ancora più concretamente ai play off. Di Cesare e soci sono ormai lì, nella zona giusta, hanno agganciato l’ottavo posto provvisorio (in attesa dell’impegno odierno del Modena a Venezia) e dovranno lottare fino alla fine per un posto al sole. In questo senso il prossimo turno, in trasferta contro la Südtirol, può rappresentare una nuova, grande occasione.
Nella giornata in cui i tifosi, che pur hanno mantenuto un tono fortemente critico nei confronti della proprietà, si sono riavvicinati alla squadra, si ritrovano sulla strada giusta. Non era poi così scontato. «Ho sentito qualche fischio in direzione di alcuni giocatori ma dobbiamo essere uniti – ha concluso Iachini – e più positivi tutti insieme. Sono arrivato qua per riportare entusiasmo perché abbiamo ancora tanto da giocarci».