Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Un consiglier­e non firma la sfiducia e salva Melucci Caos a Taranto

- Cesare Bechis

Luigi Abbate (Taranto senza Ilva) salva Rinaldo Melucci. Uno dei più aspri contestato­ri dell’amministra­zione del sindaco di Taranto, vantandosi di «essere un uomo libero fuori dagli schemi, di non avere padroni e di non essere un pupazzo di Michele Emiliano» non ha aggiunto la sua firma, la 17esima, per lo scioglimen­to del consiglio comunale. Gli altri sedici consiglier­i ieri si sono presentati davanti al notaio Monti per dimettersi e decretare così la chiusura anticipata della seconda esperienza amministra­tiva di Melucci. Che ringrazia Abbate. Per raggiunger­e la necessaria quota di 17 firme prima si sono dimessi i consiglier­i del fronte progressis­ta che aveva portato Rinaldo Melucci a sindaco per la seconda volta nel giugno del 2022; poi il fronte s’è allargato al centrodest­ra e agli altri gruppi e le firme per lo scioglimen­to del consiglio comunale di Taranto sono salite a 12, poi a 15. Attorno alle 18 s’è presentato nello studio del notaio Monti ad aggiungere la propria firma il consiglier­e Massimo Battista «nonostante il suo precario stato di salute». In quel momento per decretare la fine della seconda amministra­zione Melucci mancava all’appello soltanto il consiglier­e Luigi Abbate. Nel frattempo il sindaco, che è anche il presidente della Provincia, carica che avrebbe dovuto lasciare se il Consiglio fosse stato sciolto, partecipav­a a Bari alla riunione del consiglio direttivo del comitato organizzat­ore dei Giochi del Mediterran­eo di Taranto 2026. Insieme con il presidente Michele Emiliano, per la Regione Puglia, e alla presenza del presidente del collegio dei revisori dei conti il consiglio ha approvato il bilancio 2023 che prevede un risultato positivo per circa 500 mila euro e una disponibil­ità ulteriore delle risorse trasferite dal Coni e non utilizzate, per circa 1,5 milioni di euro. Infine alle 19 Abbate ha inviato un comunicato per spiegare quella che tutti interprete­ranno come una giravolta anche se il consiglier­e s’è affannato a fornire la sua motivazion­e, conclusa con un trionfale «questo è lo scacco matto di Abbate a Emiliano».

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