Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Una coalizione popolare contro una populista Cari Vito e Michele, correte insieme e non divisi
Caro Vito e caro Michele, questa epistola vuol essere un invito all’unificazione delle vostre e delle nostre forze. Un invito personale, prima che politico. Parto da una riflessione amara di Franco Cassano quando nell’«Umiltà del male» scrisse che «nessuno di noi può conoscere bene se stesso se non si è trovato di fronte all’estremo». È quel «conoscere bene» che mi dà pensiero e mi mette paura. Quanto ci specchiamo, noi fragili individui privati, dentro la nostra esistenza pubblica? Quanto ci riconosciamo, invece, come comunità, collettivi, gruppi e partiti dentro il pericolo estremo di un rafforzamento delle spinte autocratiche, razziste e fasciste nella nostra città? Ciascuno di voi due e tantissimi di noi sacrifica quotidianamente parte della propria individualità per spostare la comunità barese verso un praticabile traguardo: il progresso civile al quale si oppone ogni destra, finanche quella moderata. Nel trentennio passato la destra ha sdoganato l’immoralità come distintivo pubblico per esigenze di consenso. Lo abbiamo fatto anche noi qualche volta. Dobbiamo ammetterlo. Ma non lo avete fatto voi due, né la maggior parte di noi. In questo particolare momento politico, concedere alle destre lo spazio per incunearsi agevolmente nelle nostre divisioni è un errore. Un errore, che può condurre verso l’estremo evocato da Cassano che a Bari significa, su tutte le altre cose, naturalizzare le discriminazioni e legittimare la xenofobia. Noi e voi due non siamo contro gli stranieri ma contro l’estraniazione sociale, non siamo contro i poveri ma contro la povertà, non siamo contro l’autorità in sé ma contro l’autoritarismo. Certo, non bastano gli ideali per stare insieme. Non bastano più. L’abbiamo compreso nel passaggio doloroso dalla prima alla seconda Repubblica. Lo stiamo apprendendo adesso che si è aperto uno scenario paradossale, presidenzialista ed autonomista insieme, che mina la solidità della Costituzione e minaccia la tenuta solidale del Paese. Siamo nell’epoca dei neototalitarismi. Serve quindi una nuova
Resistenza. Una resistenza locale e di governo. Per farla ci vuole una sola ed unica coalizione popolare contro la coalizione populista. Io so per certo che voi due e tutta la nostra comunità possiamo farcela. Lo so perché mi conforta la commozione che proverete adesso, leggendo le ultime righe che la partigiana Mirka, una parrucchiera di 28 anni, dedicò a sua figlia prima di essere fucilata: «Mimma cara, non devi piangere né vergognarti per me. Quando sarai grande capirai». Be’, siamo tutti abbastanza grandi per capire il pericolo che corriamo anche a Bari correndo divisi.
Lo spazio da preservare Concedere alle destre lo spazio per incunearsi nelle nostre divisioni sarebbe un errore