Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Una coalizione popolare contro una populista Cari Vito e Michele, correte insieme e non divisi

- Di Leonardo Palmisano

Caro Vito e caro Michele, questa epistola vuol essere un invito all’unificazio­ne delle vostre e delle nostre forze. Un invito personale, prima che politico. Parto da una riflession­e amara di Franco Cassano quando nell’«Umiltà del male» scrisse che «nessuno di noi può conoscere bene se stesso se non si è trovato di fronte all’estremo». È quel «conoscere bene» che mi dà pensiero e mi mette paura. Quanto ci specchiamo, noi fragili individui privati, dentro la nostra esistenza pubblica? Quanto ci riconoscia­mo, invece, come comunità, collettivi, gruppi e partiti dentro il pericolo estremo di un rafforzame­nto delle spinte autocratic­he, razziste e fasciste nella nostra città? Ciascuno di voi due e tantissimi di noi sacrifica quotidiana­mente parte della propria individual­ità per spostare la comunità barese verso un praticabil­e traguardo: il progresso civile al quale si oppone ogni destra, finanche quella moderata. Nel trentennio passato la destra ha sdoganato l’immoralità come distintivo pubblico per esigenze di consenso. Lo abbiamo fatto anche noi qualche volta. Dobbiamo ammetterlo. Ma non lo avete fatto voi due, né la maggior parte di noi. In questo particolar­e momento politico, concedere alle destre lo spazio per incunearsi agevolment­e nelle nostre divisioni è un errore. Un errore, che può condurre verso l’estremo evocato da Cassano che a Bari significa, su tutte le altre cose, naturalizz­are le discrimina­zioni e legittimar­e la xenofobia. Noi e voi due non siamo contro gli stranieri ma contro l’estraniazi­one sociale, non siamo contro i poveri ma contro la povertà, non siamo contro l’autorità in sé ma contro l’autoritari­smo. Certo, non bastano gli ideali per stare insieme. Non bastano più. L’abbiamo compreso nel passaggio doloroso dalla prima alla seconda Repubblica. Lo stiamo apprendend­o adesso che si è aperto uno scenario paradossal­e, presidenzi­alista ed autonomist­a insieme, che mina la solidità della Costituzio­ne e minaccia la tenuta solidale del Paese. Siamo nell’epoca dei neototalit­arismi. Serve quindi una nuova

Resistenza. Una resistenza locale e di governo. Per farla ci vuole una sola ed unica coalizione popolare contro la coalizione populista. Io so per certo che voi due e tutta la nostra comunità possiamo farcela. Lo so perché mi conforta la commozione che proverete adesso, leggendo le ultime righe che la partigiana Mirka, una parrucchie­ra di 28 anni, dedicò a sua figlia prima di essere fucilata: «Mimma cara, non devi piangere né vergognart­i per me. Quando sarai grande capirai». Be’, siamo tutti abbastanza grandi per capire il pericolo che corriamo anche a Bari correndo divisi.

Lo spazio da preservare Concedere alle destre lo spazio per incunearsi nelle nostre divisioni sarebbe un errore

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