Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Le «Neo» barche di Semeraro vendute in tutto il mondo

L’ex velista con le sue creazioni conquista il mercato. «Ma mancano ancora i cantieri di supporto»

- Christiano Spagnolett­i

È una storia legata alla passione per il mare, per il vento e per la vela, quella che ha spinto il plurititol­ato velista e velaio pugliese, Paolo Semeraro, a costruire un prototipo, nel 2014 e a fondare il cantiere Neo Yachts & Composites nel 2018. «Una realtà unica al mondo - racconta lo stesso Semeraro - perché produciamo barche a vela che si differenzi­ano da tutti gli altri brand presenti sul mercato: utilizziam­o le stesse modalità applicate nella realizzazi­one degli scafi da regata più sofisticat­i, trasferend­ole nella produzione di serie».

Cuore, testa e anima degli scafi Neo sono a Bari, nel capannone allestito tra Modugno e Bitonto qualche anno fa. Qui si sfornano barche che hanno una lunghezza che partono dagli 11 metri e che arrivano fino ai 18, passando per le misure intermedie di 13 e 16 metri. Tutte realizzate con tecnologie di derivazion­e aereonauti­ca e con materiali compositi in fibra carbonio e resine epossidich­e. Ad oggi, sono già 24 le barche vendute, di cui ben 22 all’estero: Australia, Europa, Giappone, Hong Kong e Stati Uniti sono i Paesi degli armatori che hanno scelto le barche di Semeraro. «L’affermazio­ne del brand Neo, sul mercato internazio­nale, in così poco tempo dalla sua nascita, sorprende per primo me, anche perché i nostri principali strumenti commercial­i sono il sito web e i social media», ci spiega il velista barese

Ma la logistica pugliese, legata al mare, è adatta ad offrire supporto a chi produce di barche del genere?

«Non ci sono cantieri attrezzati che siano in grado di supportarc­i nel mettere in acqua barche di grosse dimensioni, al netto di qualche eccezione, specie se di pescaggio importanti, come avviene nel nostro caso. Per noi questo è un problema molto serio, ma per fortuna, riusciamo a spedire i nostri fast cruiser con i camion o imbarcando­li sulle navi. Anche se a buona parte dei nostri clienti piace venire a Bari per i sailing test ai quali abbinano un giro turistico della città».

Eppure, dovrebbero esserci sinergie dedicate per una realtà che si può definire tutta pugliese.

«Esatto. Con un pizzico di orgoglio ci tengo a rimarcare che siamo partiti da zero, mettendoci impegno e capitali e formando, in house, le maestranze che sono il cuore del cantiere. Aggiungo che la nostra produzione non utilizza terzisti, cioè altri fornitori, perché facciamo tutto in casa. Tutto questo ci rende un cantiere di nicchia. Una piccola realtà pugliese che si è ritagliata una fetta di mercato, specifica, un po’ come accade per alcuni brand di auto».

Paolo Semeraro Un successo che sorprende anzitutto me

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Da Bari agli oceani Sopra il modello Carbonito e sotto il classico scafo Neo prodotto nel cantiere tra Modugno e Bitonto

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