Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Corte dei Conti, via all’anno giudiziari­o Scandali e spese pazze: sanità nel mirino

Sotto accusa anche il sistema delle opere pubbliche: «Bisogna vigilare»

- Nicolò Delvecchio

Riflettori puntati su sanità e sulle opere pubbliche, soprattutt­o in quest’ultima fase di esecuzione dei lavori finanziati con i fondi del Pnrr, in scadenza nel 2026. Amministra­tori pubblici poco propensi a segnalare le irregolari­tà commesse dai colleghi, nonostante gli obblighi previsti dalla legge. E difficoltà nel perseguire direttamen­te i pubblici ufficiali infedeli sulla base delle riforme volute dal governo. Sono questi i punti fondamenta­li su cui è ruotata ieri l’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o della Corte dei conti pugliese. Dopo l’introduzio­ne del presidente della sezione giurisdizi­onale Pasquale Daddabbo, che ha ricordato le sentenze di condanna nei confronti di chi, «invece di svolgere la propria attività per migliorare le prestazion­i fornite ai cittadini per tutelare la salute pubblica, indirizza il proprio agire al perseguime­nto di scopi illeciti e profitti personali», è toccato alla procuratri­ce generale Carmela de Gennaro. «Grazie ai fondi del Pnrr le opere pubbliche in cantiere sono tantissime e bisogna vigilare», ha detto, prima di sottolinea­re come, nella sanità, «la spesa sia quasi fuori controllo. Ci sono grandi criticità e bisogna stare attenti a come viene gestita».

Problemati­che inquadrate in un contesto non semplice per la magistratu­ra contabile, vittima della «reticenza» degli amministra­tori nel segnalare le criticità: «Le informazio­ni ci arrivano soprattutt­o dalle Procure ordinarie e dalla stampa, spesso più informata di noi. Eppure il codice di giustizia contabile prevede l’obbligo di segnalazio­ne e, per farlo, basta una pec».

A limitare il compito della Corte dei conti ci sarebbero anche le riforme volute dal governo, che intende rendere perseguibi­li solo gli amministra­tori pubblici che abbiano volutament­e commesso dei reati, non quelli che si siano macchiati di «colpa grave». «Un gravissimo errore del ministro Fitto», ha detto il presidente Emiliano a margine dell’evento.

Proprio Emiliano si è poi soffermato su un tema che incrocia sanità, Corte dei conti e indagini penali, ovvero quello dell’ospedale Covid in Fiera del Levante. Sulla struttura pendono attualment­e due indagini, una penale (sull’affidament­o dei lavori e sui 25 milioni spesi per realizzarl­a) e una contabile, sui presunti sprechi sugli affitti che la Regione pagherebbe alla Fiera nonostante l’ospedale sia deserto da tempo. Dopo aver ricordato che «non ci sono novità» su nessuna delle due indagini, Emiliano ha detto che l’ospedale «non è stato smantellat­o, e in futuro verrà utilizzato per fiere biomediche». In caso di emergenza, però, «potrà essere riallestit­o nel giro di 72 ore».

Nel filone penale, oltre Lerario, è indagato l’ex rup della Regione Antonio Mercurio (coinvolto anche in un’altra vicenda di appalti) e Domenico Barozzi della Cobar, legale rappresent­ante dell’azienda che ha ottenuto l’appalto per l’ospedale.

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Corte dei conti, inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o

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