Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ecco «Mare fuori» Arriva il musical tratto dalla serie tv
L’idea è di Alessandro Siani: «Carmine e Rosa mi sembrano Romeo e Giulietta in versione underground, figli di un destino amaro. Ma in scena gli abbiamo ridato la speranza»
Mare fuori, la serie tv più amata del momento, è diventata un musical. E domani (ore 21) e domenica (ore 18.30) arriva anche in Puglia, al Teatroteam di Bari, con la regia di Alessandro Siani, cui si deve la trasposizione teatrale prodotta da Best Live. Lo scorso dicembre ha debuttato in casa, al teatro Augusteo di Napoli, la città nella quale sono ambientate le vicende dei ragazzi reclusi nel carcere minorile di Nisida, oltre le sbarre del quale la libertà si staglia in un mare immenso che rende la detenzione ancora più dura.
Nello spettacolo ci sono diversi interpreti della serie, a partire da Maria Esposito, che nei panni di Rosa Ricci è la protagonista della storia d’amore con Carmine Di Salvo, ruolo che nella fiction Rai (giunta alla quarta stagione) è ricoperto da Massimiliano Caiazzo, mentre in questa produzione è interpretato da Mattia Zenzola, il ballerino barese vincitore due anni fa del talent Amici, che con Mare fuori ha promesso di far scoprire un altro lato di sé, «più forte e convinto, ben oltre il ballerino pieno di fragilità visto sinora».
E già, perché in un musical non si balla soltanto: si recita e si canta, in questo caso le canzoni originali della serie. Cosa che fanno tutti gli altri interpreti. Dal piccolo schermo provengono anche Enrico Tijani (Dobermann), Antonio Orefice (Totò), Giuseppe Pirozzi (Micciarella), Antonio D’Aquino (Milos) e Carmen Pommella, l’interprete di Nunzia, una delle guardie. Mentre il ruolo dell’educatore è stato affidato al cantautore Andrea Sannino, già protagonista nel musical Scugnizzi realizzato da Claudio Mattone ed Enrico Vaime partendo dall’omonimo film del 1989 di Nanni Loy, anche questo, come Mare fuori, incentrato sulle vicende dei ragazzi reclusi nell’istituto di correzione per minori di Nisida.
«Ho cercato di vedere quei ragazzi in un altro modo, soprattutto nell’uso dello slang, che è molto cambiato rispetto ad allora», spiega Siani, particolarmente affascinato dal rapporto affettivo tra Carmine e Rosa. «Sembrano Romeo e Giulietta in versione underground», dice il regista, che è stato coadiuvato nella stesura del testo da Maurizio Careddu e Cristina Farina, già sceneggiatori di Mare fuori e autori con Siani della versione teatrale, che nel cast annovera anche Giulia Molino, Sveva Petruzzelli, Bianca Moccia, Antonio Rocco, Pasquale Brunetti e Christian Roberto, scelti lo scorso settembre attraverso selezioni alquanto impegnative e un casting al quale hanno chiesto di poter partecipare oltre 35 mila candidati. Le coreografie sono di Marcello e Mommo Sacchetta, le scenografie di Roberto Crea, i costumi di Eleonora Rella.
«Rispetto alla serie mi interessava raccontare non solo il dramma, ma anche la speranza », dice Sian idiqu est ’« esperienza» diventata un« esperimento ». E spiega :« Volevamo portare a teatro una storia che raccontasse quella cruda realtà di Napoli, ma anche molto altro. E ci siamo buttati in una nuova sfida per riflettere su una gioventù bruciata, figlia di un destino amaro e inaccettabile». La versione ha mantenuto i temi principali della serie tv. «Il pubblico ritroverà i motivi che hanno portato in carcere i ragazzi, la famiglia distrutta nei suoi valori primordiali, la lotta fra bande, la delinquenza beffarda che trascina una persona non “adulta” a fare determinate scelte. Ma - racconta Siani - la questione che ci interessava sottolineare era come ci si possa ritrovare nel momento sbagliato, ma anche offrire un destino alternativo ai protagonisti». E, infatti, Carmine e Rosa, che nella quarta stagione della serie tv sembrano finalmente in grado di mettersi alle spalle il passato, nella versione per il palcoscenico non fanno parte della criminalità, ma hanno un lavoro. Una luce di speranza per lanciare un messaggio inequivocabile: che i criminali non sono eroi.