Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lavori allo Iacovone per i Giochi 2026 Società e Comune ancora ai ferri corti

Capuano vuole il cantiere aperto durante le partite. Ferrarese pensa a Brindisi

- Cesare Bechis

La società di calcio e il Comune di Taranto battibecca­no sullo stadio Iacovone da ristruttur­are mentre il comitato organizzat­ore dei Giochi del Mediterran­eo osserva basito questa ennesima disputa attorno a un problema che, risaputo almeno dal giorno dell’assegnazio­ne a Taranto dell’evento nel 2019, andava se non risolto quanto meno affrontato in tempo utile.

L’impetuoso tecnico del Taranto, Eziolino Capuano, forte della convinzion­e che la squadra debba giocare necessaria­mente a Taranto, si è chiesto se non sia possibile far convivere i lavori di ristruttur­azione con la disputa delle partite, soluzione che metterebbe a tacere tutte le polemiche. Ambienti qualificat­i hanno risposto che non è più possibile proprio perché di tempo non ce n’è più e gli interventi sui vari settori dello stadio saranno effettuati in contempora­nea, con il campo di calcio che diventerà un’ampia area di lavoro su cui saranno dislocati mezzi, materiali e attrezzatu­re. Inoltre evidenti motivi di sicurezza sui luoghi di lavoro fanno scartare una soluzione di questo tipo che, al contrario, sarebbe stata possibile se l’opera di ristruttur­azione fosse stata distribuit­a su più anni e portata avanti segmento per segmento.

Lo «Iacovone» va ristruttur­ato di sana pianta nell’arco ristretto di un anno e mezzo, con una spesa che supererà i 28 milioni. Diventerà un cantiere aperto, con uomini e mezzi che dovranno lavorare anche di notte – clausola che sarà inserita nel bando di gara - per portare a termine l’operazione di riqualific­azione entro maggio 2026. Per due campionati, quindi, il Taranto calcio dovrà emigrare per le partite casalinghe con grave danno, economico e organizzat­ivo, sia per le casse societarie sia per i tifosi.

Qui è scoppiata la polemica tra Comune e società, due entità che non si sono mai amate scambiando­si colpi sotto e sopra la cintura. Alla disputa stanno partecipan­do tutti, sindaco Melucci e presidente Giove, assessori, consiglier­i comunali e allenatore Capuano, Pd e consiglier­i regionali. La discussion­e ruota anche sullo stadio di Brindisi, individuat­o come sede possibile per i futuri campionati del Taranto. «Non è omologato per la serie C,» ha sentenziat­o l’impetuoso Capuano, al quale l’amministra­zione comunale unita ha risposto con l’inusuale invito a «non sfociare al di fuori del proprio “perimetro” di gioco e di competenza». «È possibile – dice il commissari­o Massimo Ferrarese, esterno alla disputa tutta tarantina, - anticipare eventuali interventi di adeguament­o allo stadio di Brindisi che pure rientra tra gli impianti dei Giochi del Mediterran­eo e per il quale le risorse già ci sono».

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Eziolino Capuano, allenatore del Taranto che la squadra continui a giocare all Iacovone
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Massimo Ferrarrese, commissari­o dei Giochi del Mediterran­eo

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