Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il centrodestra sale al Viminale «Comune aggredito dai clan, ora Piantedosi studierà gli atti»
Caso Bari sul tavolo del ministro. Poli Bortone candidata a Lecce
Il centrodestra decide di portare nei palazzi romani l’inchiesta barese su mafia e politica. Lunedì, a botta calda, ha chiesto che la commissione parlamentare antimafia acquisisse i provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Ieri ha chiesto e ottenuto un incontro con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Per chiedere cosa? Ufficialmente per informarlo. Nei fatti per suggerire l’eventualità che il Viminale apra la procedura per l’insediamento di una commissione d’accesso al Comune. Situazione che potrebbe evolvere, in caso di riscontri, fino al commissariamento per infiltrazioni mafiose.
Al Viminale sono saliti in sette: il viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto, il vicepresidente dell’antimafia Mauro D’Attis, il senatore Filippo Melchiorre (componente dell’antimafia), il sottosegretario Marcello Gemmato, il senatore Roberto Marti, i deputati Davide Bellomo e Rossano Sasso. In pratica: i tre coordinatori regionali di FI, FdI, Lega e tutti i parlamentari di Bari. Alla fine dell’incontro una nota asciutta informa che è stato rappresentato a Piantedosi «quanto sta emergendo dalla lettura dei provvedimenti giudiziari (ordinanza di custodia cautelare e decreto di amministrazione giudiziaria)». Sono atti che mettono in evidenza «l’infiltrazione mafiosa all’interno dell’amministrazione comunale di Bari e di una sua partecipata (l’Amtab, ndr). Al termine dell’incontro il ministro ha assicurato che compulserà gli uffici territoriali per gli approfondimenti del caso». Insomma Piantedosi si farà informare con maggiori dettagli dalla prefettura.
«Lo spaccato che emerge sull’Amtab - commenta a latere l’onorevole Bellomo, penalista come Sisto - è preoccupante. Come avvocato sono garantista sulle posizioni dei singoli indagati. Tuttavia gli atti mettono in luce non una contiguità della mafia alla municipalizzata ma una infiltrazione che ne prevedeva il controllo totale». «Sulla vicenda - sottolinea - avverto una diffusa sottovalutazione, forse figlia di posizioni politiche precostituite. Si rischia di sottovalutare il condizionamento dei clan sull’attività della principale società partecipata del Comune».
Nessuno fa pronostici sulle decisioni di Piantedosi. Ma secondo alcuni partecipanti all’incontro, è altamente probabile la decisione di istituire una commissione d’accesso. La quale avrebbe il compito non solo di individuare forme di infiltrazione mafiosa nei gangli dell’amministrazione comunale ma pure di escluderle. Intanto giovedì sarà formalizzata la richiesta, nell’ufficio di presidenza dell’antimafia, di assumere gli atti dell’inchiesta di Bari.
Il Pd, partito del sindaco Decaro, reagisce con durezza: «Per quanto stiano cercando in tutti i modi di nasconderlo - affermano i parlamentari Lacarra, Pagano e Stefanazzi - i gravissimi fatti emersi dall’inchiesta riguardano solo e soltanto soggetti candidati nelle liste del centrodestra alle ultime elezioni amministrative. E questi tentativi sono il sintomo dell’evidente crisi di identità e mancanza di argomenti in cui versa il centrodestra barese. Dopo i manganelli di Pisa vedremo chiedere lo scioglimento di tutti i Comuni amministrati dal centrosinistra? È questa la prossima mossa che dobbiamo aspettarci dal governo Meloni?».
Ultima nota per concludere: il tavolo nazionale del centrodestra ha stabilito che sarà l’ex ministra Adriana Poli Bortone a correre come candidata sindaca a Lecce. Una designazione, si dice, «all’insegna della credibilità e dell’autorevolezza».