Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Perché «la musica da camera è giovane»

- di Francesco Mazzotta

Non lo dice esplicitam­ente, Ludovica Rana, ma il neonato Festival di Pasqua che si terrà a Lecce dal 29 al 31 marzo, nel teatrino dell’ex Convitto Palmieri, nel nome e nello spirito strizza l’occhio anche al Festival di Pasqua creato a Salisburgo da Herbert von Karajan, così come ad altre rassegne analoghe del Vecchio Continente, Italia inclusa (basti pensare a Montepulci­ano, non tanto a Roma, dove il focus è sulla musica sacra). «Continuiam­o a ispirarci alle programmaz­ioni musicali dei grandi luoghi della musica cameristic­a in Europa», dice la violoncell­ista e direttrice artistica, lei stessa formatasi alla musica da camera nei più importanti centri artistici europei.

Il Festival di Pasqua di Lecce viene realizzato dall’associazio­ne Opera Prima, la stessa che in estate organizza il festival «Classiche Forme» con la firma della più famosa delle sorelle Rana, Beatrice, sempre più lanciata ai vertici del pianismo mondiale (in questi giorni è in tour negli Stati Uniti, mentre sta per uscire il nuovo progetto discografi­co Warner dedicato alle Sonate di Beethoven e Chopin). Beatrice ha da poco compiuto trentuno anni, Ludovica va verso i trenta. E lo slogan del Festival di Pasqua, «La musica da camera è giovane», richiama non solo la freschezza della loro età, ma anche dei musicisti coinvolti in questa prima edizione, che avrà come tema portante la serenata d’epoca romantica.

L’approccio è lo stesso di «Classiche Forme»: un festival di «residenza», dunque ben oltre la semplice ospitalità, con grandi talenti disposti a fare gruppo in un’orchestra da camera e in formazioni ad organico variabile per tutte e tre le serate. In cartellone figurano, con la stessa Ludovica Rana, i musicisti del Quartetto Adorno (Edoardo Zosi e Liù Pelliciari, violini; Benedetta Bucci, viola; Stefano Cerrato, violoncell­o), i violinisti Gabriele Ceci e Riccardo Zamuner, il violista Lorenzo Lombardo, la pianista Maddalena Giacopuzzi e alcune eccellenze del Conservato­rio di Bari (il contrabbas­sista Angelo Santo Loisi, i violinisti Francesco Paolo D’Alessandro e Ludovica Fanelli, la violista Chavély Suarez Pérez e la violoncell­ista Cosmaola Nitti). Ospite d’eccezione sarà Calogero Palermo, primo clarinetto del Concertgeb­ouw di Amsterdam.

Il programma della prima serata spazia dal Trio per pianoforte n. 1 op. 40 di Mendelssoh­n alla Serenata per archi op. 22 di Dvorak, autore che sarà anche al centro della seconda serata con il Quartetto per archi n. 12 op. 96 «Americano» contenente temi del folclore del Nuovo Mondo, così come la coeva Nona Sinfonia. Un’altra Serenata, quella per archi op. 20 di Edward Elgar, farà da ponte verso il Quintetto per clarinetto e archi di Brahms, che nella giostra di repertori tornerà a sua volta, per la terza e ultima serata con il Quintetto per pianoforte e archi op. 34, preludio al gran finale nel segno di Ciajkovski­j con la Serenata per archi op. 48.

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La violoncell­ista Ludovica Rana (foto Giuseppe Rutigliano), sorella della celebre pianista Beatrice Rana

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