Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La sconfitta in Sardegna rimescola le carte a destra E Romito torna in bilico
Dubbi sulla corsa del leghista. Si riparla di Dambruoso
Da Roma a Bari passando per Cagliari. Il destino del centrodestra barese è direttamente collegato alle frizioni romane, acuitesi all’indomani della sconfitta sarda. A complicare ulteriormente la situazione ci ha pensato l’inchiesta «Codice interno» che potrebbe portare addirittura al commissariamento dell’amministrazione cittadina, ipotesi nelle ultime 48 ore alimentata dai parlamentari di centrodestra.
Dura da mesi ormai l’attesa per scoprire il nome del candidato sindaco scelto tra le fila dell’opposizione. Mentre nel centrosinistra il dibattito ha portato all’individuazione di un nome, sia quello dell’avvocato penalista Michele Laforgia o dell’ex deputato dei Verdi Vito Leccese, dal centrodestra non si hanno notizie. Nonostante ormai la data del voto sia impellente (le urne si apriranno il prossimo 8 e 9 giugno). Per settimane si è parlato di un accordo che sembrava essere stato siglato a Roma dai responsabili nazionali dei partiti che compongono l’attuale coalizione di governo: Fabio Romito candidato sindaco in ticket con l’onorevole Filippo Melchiorre. Una soluzione che avrebbe permesso al senatore di monitorare gli sviluppi della politica barese senza interessarsene in prima persona e al 35enne consigliere regionale leghista di correre per la poltrona più importante di Palazzo di città. Uno schema che oggi potrebbe saltare. Il pessimo risultato della Lega in Sardegna avrebbe rallentato questo accordo, facendo alzare i livelli di guardia interni. Per essere chiari, il rischio è che in qualche modo tra le parti ci si possa «restituire il favore» e non alimentare come necessario la corsa di uno o dell’altro. Lo scenario sempre più complesso ha, dunque, fatto risalire le quotazioni del magistrato Stefano D’Ambruoso che vanta una carriera tra la procura antimafia di Palermo e Milano, poi consulente dell’Onu e parlamentare per una legislatura (2013-2018) con la lista dell’ex premier Monti.
Profilo individuato non certo per caso. Da Roma, infatti, i deputati di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno chiesto un approfondimento al ministro Matteo Piantedosi sui fatti di cronaca. Il sottosegretario alla sanità Marcello Gemmato nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a Palazzo Madama sul tema della mafia a Bari ha commentato: «Ho visto città commissariate per molto meno».
Fonti interne al centrodestra spiegano, dunque, che il percorso per scegliere il candidato d’area al momento è sospeso, si attende di sapere se l’amministrazione sarà affidata ad un commissario. Tema su cui internamente le varie anime dell’opposizione sono comunque spaccate. C’è chi è pronto ad aspettare una decisione del Viminale e c’è chi invece preferirebbe andare al voto, anche con il rischio di perdere. Ipotesi da non scongiurare, considerato che l’unità ritrovata del centrosinistra e le lungaggini strategiche del centrodestra hanno di fatto messo il prossimo candidato nella scomoda situazione di dover sostenere una campagna elettorale in soli tre mesi. Periodo ritenuto da molti troppo breve per ribaltare un risultato che l’ultima volta aveva premiato la proposta politica rappresentata dal sindaco uscente Antonio Decaro.