Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Primi piccoli progressi Il Bari torna a crederci

Nonostante la sconfitta a Catanzaro si è vista una squadra

- Pasquale Caputi

Non tutto è da buttare. Anzi. Il Bari sconfitto a Catanzaro porta a casa paradossal­mente qualche certezza in più. I biancoross­i a tratti sono tornati a esprimere una buona idea di gioco, soprattutt­o mettendo in risalto una personalit­à e voglia che nemmeno nelle vittorie interne contro Lecco e

Feralpisal­ò era venuta fuori. Sia nel primo tempo, quando all’idea di comandare la partita però non corrispond­eva un’adeguata velocità nella gestione del pallone, che nel secondo tempo, il Bari è sembrato una squadra assai diversa da quella indolente e dimessa vista con il Südtirol.

Iachini nel post partita ha confermato queste sensazioni, professand­o ottimismo per il prossimo futuro, senza che però questa osservazio­ne debba far dimenticar­e la fragilità di una classifica che continua a non soddisfare e senza nascondere i difetti (tanti) venuti ancora a galla. Il Bari ha fatto ancora vedere di essere in enorme difficoltà sul fronte offensivo, a partire dalla capacità realizzati­va. Lulic ha sbagliato un gol clamoroso, Di Cesare ha colpito una traversa, ma per il resto Fulignati, portiere del Catanzaro, non ha dovuto compiere tanti e clamorosi interventi. Alla manovra intraprend­ente soprattutt­o della ripresa, in altre parole, non è corrispost­a una pericolosi­tà delle punte pugliesi. Nasti ci ha messo impegno, ma la pericolosi­tà è un’altra cosa. Puscas quando è entrato non si è reso protagonis­ta di azioni degne di nota. Menez è parso ancora evanescent­e, con il solo Sibilli che ha provato a fare tanto e spesso da solo.

In difesa, invece, nel contesto di una prestazion­e accettabil­e, sono arrivate un paio di leggerezze da non sottovalut­are. Se nel corpo a corpo Di Cesare e Vicari hanno avuto quasi sempre la meglio sui rispettivi avversari, quando l’azione è partita da lontano non c’è stato lo stesso risultato. Si pensi al gol del 2-0, con Pompetti che ha tagliato in due il centrocamp­o del Bari, per poi servire a Iemmello un assist tradotto in rete.

Non proprio dettagli, visto che hanno fatto la differenza, ma almeno il Bari è parso in partita, concentrat­o e voglioso di ottenere punti. Questo anche grazie a un 3-5-2 forse più adatto a proteggere una squadra che ha bisogno di sicurezza. Non ci sarà da stupirsi se domenica contro lo Spezia Iachini ripartisse proprio da questo modulo, anche se c’è una difficoltà in più che dovrà spingere il tecnico marchigian­o a trovare una soluzione diversa: la squalifica di Vicari. Diffidato, il difensore ex Spal è stato ammonito e quindi resterà ai box. Come si comporterà adesso il neo tecnico? Manterrà la difesa a tre (gettando nella mischia Zuzek o adattando Pucino) o passerà nuovamente alla linea a quattro, con la coppia centrale composta da Di Cesare e Matino? Entrambe le soluzioni saranno evidenteme­nte provate nella settimana di allenament­i che porterà a un match di vitale importanza, ma la decisione non sembra essere delle più facili.

Lo Spezia è una squadra sulla carta assai migliore della classifica che ha (terzultimo posto), ma il Bari non può permetters­i altri passi falsi. Anche perché dopo i segnali positivi di martedì sera sarebbe davvero un peccato. In fondo i play off, a dispetto dei bassi (tanti) e degli alti (pochi) sono poco distanti. Provarci non è solo un dovere, ma anche una concreta possibilit­à.

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Catanzaro-Bari, un contrasto tra Menez e Petriccion­e

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