Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Delitto Stasi, il padre racconta «Paolo aveva gli occhi sbarrati»
La testimonianza durante una nuova udienza del processo La ricostruzione dell’omicidio fatta in aula dei carabinieri
Drammatica testimonianza di Giuseppe Stasi, papà di Paolo il 19enne ucciso il 9 novembre 2022 sull’uscio di casa a Francavilla Fontana, e minuziosa ricostruzione dell’azione omicida da parte del
maggiore dei carabinieri Rolando Giusti nella seconda udienza del processo in Corte d’Assise a Brindisi, nel quale è imputato il 22enne Cristian Candita accusato di concorso in omicidio volontario aggravato da premeditazione e futili motivi. Il giovane è ritenuto il conducente dell’auto con cui portò l’assassino reo confesso Luigi Borraccino a casa della vittima.
Ai giudici Giuseppe Stasi ha raccontato che quel pomeriggio sentì un paio di scoppi e di aver subito pensato a petardi, di essere comunque andato a pian terreno della casa e di aver visto il figlio con gli occhi aperti, quasi privo di sensi e appoggiato al portone di casa. Chiamò il 118 e subito dopo la moglie Nunzia, alla quale chiese di portare su al primo piano una busta a lui sconosciuta trovata a terra nella quale poi gli inquirenti trovarono tre grammi di marijuana, dei bilancini di precisione e materiale da confezionamento.
Il maggiore Rolando Giusti, all’epoca comandante del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Brindisi, ha ricostruito cosa accadde nell’arco di tempo di circa sette minuti nel quale le telecamere inquadrarono gli spostamenti dell’auto guidata da Candita, e Luigi Borraccino come passeggero sul sedile posteriore, che arrivò in via Occhibianchi dove abitava Paolo Stasi.
La ricostruzione, arricchita anche dai contenuti di intercettazioni telefoniche e ambientali sullo scambio tra i diversi protagonisti, parte alle 17.26 con una prima inquadratura della Fiat Grande Punto su cui viaggiano i due complici che, alle 17.28, è parcheggiata non distante dalla casa della vittima e ci resta tre minuti, tempo compatibile, secondo il maggiore Giusti per commettere il delitto. A seguire altre telecamere fissano una persona, cappuccio calato in testa e scarpe bianche, in via Occhibianchi e alle 17.32 la stessa persona che corre verso l’auto. Intanto l’imputato Cristian Candita ha cambiato avvocato scegliendo lo stesso legale, Maurizio Campanino, che assiste il presunto killer. La prossima udienza è fissata al 9 aprile.