Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Niente garanzie per chi lavora il Tar boccia il bando Ispe, salvi più di 40 posti da Oss
Respiro di sollievo all’Istituto per i servizi alla persona
Oltre quaranta operatori sanitari sulla cui testa pendeva la mannaia del licenziamento, dopo vent’anni di lavoro per l’Ispe (Istituto per i servizi alla persona) di Lecce, possono tirare un sospiro di sollievo: il Tar del capoluogo salentino ha imposto una frenata al bando per il reclutamento di 47 Oss, senza alcuna garanzia per i lavoratori già in servizio. I giudici amministrativi hanno ritenuto apprezzabili le esigenze cautelari prospettate nel ricorso presentato da 44 lavoratori attraverso l’avvocato Pietro Quinto. Di conseguenza è stata disposta «la sollecita definizione del giudizio di merito» e il ricorso sarà trattato nell’udienza fissata il 26 settembre prossimo. «Una decisione di particolare rilevanza e con favorevoli prospettive – spiega Pietro Quinto - in relazione ai molteplici profili di illegittimità dedotti nel ricorso. In particolare, è stata censurata la disattenzione dell’istituto nei riguardi degli operatori che, sotto forma di appalti di servizi, forniti da cooperative, hanno in realtà operato all’interno delle
Rsa per oltre vent’anni, garantendo le prestazioni lavorative di assistenza in favore delle stesse strutture a titolarità pubblica, delle aziende sanitarie e dei Comuni, provvedendo all’assistenza delle persone anziane bisognevoli di sostegno per le gravi patologie di cui sono affette».
Tra i punti fermi della difesa vi è la presunta violazione del principio di ragionevolezza nel ritenere che gli Oss non siano da considerarsi personale interno all’Ispe e che per ciò solo l’istituto possa indire un concorso pubblico per procurarsi dall’esterno altri operatori in sostituzione di quelli in servizio.
«Dove non arriva la Regione, arriva il Tar – commenta il consigliere regionale Paolo Pagliaro (La Puglia domani) -. Il Tribunale amministrativo di Lecce ha sospeso il bando Ispe sul quale avevamo acceso un faro a ottobre scorso, con un’interrogazione e un’audizione. L’udienza per il merito è fissata a settembre 2024, ma intanto i lavoratori possono tirare un sospiro di sollievo».
Il bando era stato pubblicato il 20 settembre 2023, con scadenza fissata il 20 ottobre. Si tratta di un avviso pubblico predisposto dall’Ispe di Lecce per l’assunzione nuovi operatori sociosanitari, la maggior parte a tempo indeterminato e due a tempo parziale, senza però alcuna garanzia per quelli già in servizio con la stessa qualifica. «Anzi, i requisiti del bando li penalizzano – sostiene Pagliaro - e rischiano di mandarli a casa. Ecco perché presentai un’interrogazione urgente su questa procedura e chiedevo alla Regione di revocare il bando in attesa di fare luce sulla sua regolarità. In audizione fu confermato che la Regione avrebbe potuto revocare il bando, ma non è avvenuto. A questa indecisione ha supplito il Tar Lecce e non possiamo che esserne contenti», conclude il consigliere Paolo Pagliaro. L’avvocato Pietro Quinto, infine, ravvisa l’illegittimità del bando di concorso «per la mancata previsione di una doverosa riserva in favore dei ricorrenti, operatori socio sanitari al servizio dell’istituto da oltre vent’anni».