Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La napoletana «contemporanea» di Vincenzo Capuano sbarca a Bari
La pizza napoletana pronta a conquistare Bari. Dopo l’arrivo di altri brand storici, nei giorni scorsi è stato avvistato nelle vie del centro Vincenzo Capuano, patron dell’omonima catena di pizzerie, terza generazione di pizzaioli. Sono ventidue ad oggi in tutto il mondo, ma Bari è una scelta di cuore. «Ci sono stato per degli eventi privati – racconta Capuano – e me ne sono innamorato. Vista dall’alto Bari sembra Manhattan».
Un ragazzo di periferia, nato a Scampia, cresciuto con gli insegnamenti dei suoi nonni. Ed è proprio nonno Enzo che gli ha trasmesso la passione per i lievitati nel segno di un passaggio generazionale che ha attraversato la vita professionale anche di suo padre. «In realtà sarei la quarta generazione - racconta -. Tutto è iniziato dalla mamma di mio nonno che faceva la pizza fritta nei bassi ma non abbiamo documenti in merito». Ma sono i video che realizza per i suoi canali social proprio con suo nonno o raccontando il suo prodotto contemporaneo che raggiungono milioni di follower, appassionati di pizza e probabilmente incuriositi dalle tecniche di lievitazione. Ed è lui il re indiscusso dei social. Sono 114 milioni le visualizzazioni che ha raggiunto il suo racconto della pizza realizzata per san Valentino.
Ma numeri e visualizzazioni a parte, Vincenzo Capuano sogna ancora di portare la sua pizza «contemporanea» in tutto il mondo, rimanendo legato ala tradizione napoletana, ma continuando a decodificare un modello di produzione che sia replicabile. «Ed è in questo che parliamo di contemporaneità; a differenza del passato, il pizzaiolo moderno studia. La mia pizza è l’equilibrio dell’eccesso delle tecniche della lievitazione. Io punto sull’impasto, perché i topping restano quelle di mio nonno e di nonna. Faccio ancora la pizza con le polpette o con il pomodorino scorticato». E l’identità? «È fondamentale – commenta ancora Capuano – pensa che a Napoli teniamo conto delle tradizioni legate ai singoli quartieri e a Bari faremo lo stesso. Studieremo un’offerta che si ispirerà alle materie prime locali».
Il personale sta già facendo la formazione a Napoli, nella sede centrale; il locale si presenta con 80-90 posti a sedere, spazi ampi e accoglienti. Il forno è già in posizione e si accenderà ai primi di aprile.