Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un Primitivo importante dell’annata 2020
Non è facile assaggiando un vino prevederne l’evoluzione e la possibilità di durare nel tempo. Al netto della capacità del degustatore, ci sono fattori come l’andamento climatico che sono determinanti sulla qualità delle uve che poi daranno vita a vini che ne saranno influenzati in modo determinante. La valutazione della vendemmia non serve solo a quantificarne la quantità, ma cosa più importante, serve a valutarne la qualità misurandone l’acidità, il grado zuccherino che si trasformerà in alcol e la sua maturazione.
Le annate 2021-22-23 non possono certo dirsi favorevoli, funestate da eventi climatici capricciosi: caldo afoso, siccità, grandine, bombe d’acqua, attacchi fungini. Da questo punto di vista invece l’annata 2020 è stata quanto mai prodiga in termini qualitativi; leggermente inferiore per quantità alla precedente, ha dato uve perfettamente sane ed equilibrate. Frutto di un andamento climatico regolare, l’ultimo di questi anni. Di certo ne ha goduto il Primitivo, prima uva rossa ad essere vendemmiata. E la famiglia Plantamura, che ha vigne a Cassano, nel Parco dell’Alta Murgia, con la sua Riserva ci ha consegnato un vino con ampi margini di invecchiamento. Si gioca d’equilibrio tra dolcezza, spinta acida, alcol e sensazioni fruttate e speziate.
Rubino intenso e luminoso come richiede un Primitivo importante. Al naso note di amarena, gelso, prugna, mora, cenni di erbe officinali e sfumature balsamiche. In bocca è di buona struttura, pieno, morbido e fresco, con ritorno di frutti neri, poi china, rabarbaro e liquirizia. Lungo il finale, che ci regala tannini dolci e suadenti. Vino importante per occasioni importanti, ma anche per il semplice gusto di bere un ottimo bicchiere senza porsi altri problemi.