Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Le stele daunie nella lingua dei segni»
In ambito culturale l’accessibilità è una condizione che garantisce il diritto di ogni cittadino e ai diversi tipi di pubblico a fruire del patrimonio comune e si basa su una puntuale mediazione dei relativi contenuti. Ogni visitatore, del resto, è portatore di bisogni differenti e pertanto necessita di strumenti che possano assicurare l’accesso alle informazioni e siano in grado di demolire le barriere fisiche, sensoriali, culturali, linguistiche, che ne inficiano una corretta ricezione. Su questa linea il progetto «Le stele daunie nella lingua dei segni», realizzato dalla Direzione Musei Puglia del Mic (nell’ambito dei finanziamenti del Pon Cultura e sviluppo Fesr 2014-2020), ha permesso di realizzare, su una selezione di stele daunie, conservate nel Museo archeologico nazionale e Castello di Manfredonia, un itinerario espositivo incentrato su nuovi modelli comunicativi. Linguaggi inclusivi, per persone sorde, cieche o ipovedenti, confluiti nella produzione di sette video, scaricabili con QR code, per rendere operativo l’art.27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dove si stabilisce che «ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al processo scientifico e ai suoi benefici». Il materiale audiovisivo è stato creato da Atomic Production.
Dunque, il museo con una serie di facilitatori inseriti nel percorso espositivo, offre ora a tipologie eterogenee di visitatori, la possibilità di conoscere la storia delle stele in pietra calcarea, in passato poste accanto ai sepolcri, che riprendono in forma minimalista la figura del defunto arricchita da una lunga veste scolpita. Furono rinvenute negli anni Sessanta del Novecento dall’archeologo toscano Silvio Ferri in territorio sipontino, precisamente negli antichi centri lagunari di Cupola-Beccarini e Salapia e ritraggono l’aristocrazia daunia del VII e VI sec. a.C. Soprattutto ritualità quotidiane, dalla caccia alle cerimonie religiose che sopperiscono la mancanza di documenti scritti.
In ciascuno dei filmati proposti viene messo a fuoco un tema sviluppato dalla narrazione scultorea e viene declinato con animazioni e mediante un racconto che rende possibile una traduzione in immagini mentali anche per non vedenti. A breve il progetto sarà corredato, con i fondi del Pnrr, anche di un percorso tattile, nella direzione di un’idea di accessibilità che coniughi accoglienza, attrattività e informazione.
Il progetto
Un itinerario espositivo in sette video per persone sorde, cieche o ipovedenti