Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il Bif&st omaggia Giuliano Montaldo e i fratelli Taviani
Il Bif&st saluta due cari amici. Presenze significative, sempre cariche di contenuto, nella storia del cinema italiano e, restringendo lo sguardo alle vicende pugliesi, in quella del festival di Felice Laudadio, in piena fase di preparazione in vista del via il 16 marzo. Giuliano Montaldo se n’è andato il 6 settembre del 2023, Paolo Taviani pochi giorni fa, il 29 febbraio, a 92 anni.
La memoria è da sempre uno dei pilastri della manifestazione barese che anche quest’anno conferma l’attenzione verso i grandi del cinema italiano (basti citare la mega-retrospettiva da 16 film sul cinema di Marco Bellocchio in programma) che non ci sono più: «Quante volte negli anni scorsi Montaldo e Taviani – insieme a suo fratello Vittorio e a sua moglie Lina – sono stati ospiti del Bif&st, un festival che molto amavano e che a loro quest’anno dedichiamo, con un forte abbraccio a Lina e ai suoi figli. Giuliano, Paolo: ci mancherete tanto», si legge sul sito del Bif&st.
La proiezione de La notte di San Lorenzo, film del 1982, Grand Prix della Giuria a Cannes, sarà occasione per omaggiare l’opera dei due fratelli pisani che anche in anni recenti aveva partorito opere coraggiose come Cesare deve morire (Orso d’Oro a Berlino) e Leonora Addio, unica regia in solitaria di Paolo, nel 2016 protagonista di una interessante masterclass al Teatro Petruzzelli, in cui raccontò la genesi del loro film Allonsanfan, soffermandosi sul senso
della rivoluzione del ’68, sulle musiche di Morricone e sul lavoro sul set con Marcello Mastroianni al fianco del fratello Vittorio (scomparso nel 2018).
Ancor più presente negli anni Montaldo sempre accompagnato dalla moglie Vera, sin dal 2010 quando, sul palco del teatro Kursaal, pungolato da un «giovane» collega molto preparato sul suo cinema, Daniele Vicari, scattava una foto di gruppo del cinema italiano degli anni d’oro, ritagliandosi, con la consueta signorilità, solo un posto in seconda fila: «Ecco - disse - ci sono Rossellini, Visconti, De Sica, Monicelli, Antonioni, Pontecorvo, Petri, tutti in prima fila. E dietro, molto dietro, ci sono io!».
Poi, nel 2014, il cineasta e attore genovese fu presidente della giuria del pubblico e ospite di punta del grande festival nel festival dedicato a Gian Maria Volontè (l’aveva diretto nel suo capolavoro Sacco e Vanzetti e in Giordano Bruno) organizzato dal Bif&st. Per poi tornare, nel 2017, a ritirare il Premio Fellini per l’eccellenza cinematografica, dopo l’interpretazione in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni che gli valse un premio David di Donatello per il miglior attore non protagonista pochi mesi dopo.