Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Bellomo, affondo contro il sindaco «È Decaro l’autore dello sfascio»
Il deputato della Lega: «Tra poche ore il nostro candidato, sarà autorevole»
«Il vero sciacallo è Decaro». Il deputato della Lega, Davide Bellomo, usa parole abrasive sul sindaco di Bari dopo l’inchiesta sull’intreccio tra mafia e politica.
Il procuratore Rossi dice che il Comune ha dato un aiuto a liberare la città dal crimine. Il vostro allarme è infondato?
«No e dico perché. Parto con il plauso sincero per l’opera lodevole svolta dalla Procura,
cui va la nostra riconoscenza. Al procuratore Rossi possiamo dire solo grazie. Le sue parole, è evidente, si riferiscono alla collaborazione istituzionale ottenuta dal Comune per portare a conclusione le indagini. E io dico ci mancherebbe che non ci fosse stata. Chiarito questo, c’è un punto che non va trascurato».
Quale?
«L’aspetto politico. La più importante azienda partecipata del Comune, l’Amtab, è stata sottoposta ad amministrazione giudiziale per infiltrazione mafiosa. Aggiungo che i clan non solo erano infiltrati ma nei fatti gestivano questa società pubblica. Allora ci sono poche ipotesi da avanzare: il Comune ha individuato amministratori incapaci oppure li ha scelti collusi. Oppure, terza eventualità, si è voltato dall’altra parte, senza curarsi di quello che succedeva in Amtab, nonostante i mille allarmi pubblici. Sa cosa vuol dire»?
Dica lei, cosa significa?
«Il sindaco ha lasciato l’Amtab alla deriva. La presidente attuale era componente del cda all’epoca dei fatti scandagliati dall’inchiesta. E lo è ancora oggi, quando arriva un provvedimento giudiziale di amministrazione straordinaria per mettere l’Amtab al riparo dai clan. Inoltre, avventatamente, si permette di dire che le indagini riguardano solo 4 persone su 800 dipendenti. Mentre sappiamo che c’era un controllo sistematico da parte della mafia. Il Comune non può dire che non c’entra, dopo aver ignorato la nostra mozione in Comune sui requisiti da richiedere a coloro che venivano nominati negli enti partecipati».
Il sindaco è colpevole?
«Nessuno sostiene che vi siano responsabilità personali del sindaco. Ma, allo stesso tempo, nessuno può dubitare del gigantesco bubbone politico venuto fuori sotto la sua gestione».
Decaro dice che adombrare il possibile scioglimento
del Comune è un atto di sciacallaggio.
«Lo sciacallo è lui, perché anziché chiedere scusa alla città emana proclami contro chi esercita il legittimo diritto alla critica politica. Io mi auguro che nulla succeda alla mia città di quello che si è ipotizzato in questi giorni. A sentire il sindaco, sembra che i responsabili di quello che è successo siamo noi, mentre è il suo nome che compare nell’inchiesta».
Il procuratore esclude responsabilità del sindaco.
«Ma io non parlo di responsabilità penali, parlo di responsabilità politiche. Se mi siedo al tavolo con personaggi con il certificato penale lungo così, di certo non vi è alcuna rilevanza penale, ma sicuramente si può e si deve discutere sull’opportunità politica di un incontro di quel genere. La delega ai Trasporti l’ha sempre avuta lui, prima da assessore e per 10 anni da sindaco. E non ha mai messo in atto, come avrebbe dovuto, quei presidi di controllo sulla prevenzione dei comportamenti criminali nelle aziende pubbliche. Questa sì è una colpa politica enorme».
Decaro sostiene non votando la norma sul terzo mandato, gli avete impedito di candidarsi perché voi avete paura di perdere le elezioni.
«Le leggi non si fanno su misura per qualcuno o contro qualcuno. Dalle cose che Decaro dice, si capisce che ha una voglia spasmodica di restare sulla poltrona su cui è seduto. La Lega, come si sa, è favorevole a lasciare la scelta nelle mani dei cittadini. Ma sentirlo dire da Decaro, rende chiaro che il suo scopo è solo di restare attaccato alla poltrona. Mi hanno insegnato che, per dignità e opportunità, se una misura ti riguarda sarebbe saggio non intervenire nel dibattito».
A proposito di candidature, il centrodestra non è ancora pronto. Eppure potrebbe approfittare politicamente del centrosinistra sotto schiaffo.
«Per quello che so, il candidato arriverà tra poche ore. Mi auguro che sia una figura autorevole e sono certo che così sarà. Spingerò perché arrivi il prima possibile. Deve essere una figura capace di veicolare le inefficienze conclamate dell’amministrazione uscente».
Potrebbe essere un magistrato?
«Perché no? La lotta per la trasparenza e la legalità è fondamentale. Noi la faremo. Piuttosto, noto che dall’altra parte, il partito cosiddetto della trasparenza, i 5 Stelle, non hanno detto una sola parola su questa indagine. Strano no»?