Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Duecento in piazza per Patrizia ma il Comune era assente Il papà: «Non sono sorpreso»
La motivazione della giunta: non vogliamo sovrapporci agli inquirenti
Da un lato una piazza con almeno duecento persone. Dall’altro l’assenza dell’amministrazione comunale di Fasano. Questi i due poli che hanno caratterizzato la fiaccolata di domenica dedicata a Patrizia Nettis, giornalista 41enne originaria di Gioia del Colle e trovata senza vita il 29 giugno nella sua casa a Fasano, città dove lavorava come addetta stampa del Comune. Non è stato un caso, infatti, che la luce delle fiaccole e gli interventi in suo ricordo al grido di «verità e giustizia» hanno avuto come sfondo piazza Ciaia, di fronte al Palazzo di Città e a pochi metri da via Madonna della Stella, dove Patrizia viveva.
Ma l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Zaccaria, era assente. «Profondamente fiduciosa nell'operato della magistratura, ritiene che la partecipazione istituzionale all'iniziativa, al di là dei nobili intenti, possa comportare una indebita sovrapposizione all'attività degli organi preposti all'accertamento della verità. Per tale ragione, pur acconsentendo senza alcuna reticenza al suo regolare svolgimento, detta amministrazione si asterrà dal parteciparvi nella sua veste istituzionale»: queste le motivazioni della mancata presenza, comunicate dall’amministrazione agli organizzatori dell’evento.
«Quello che ha fatto più rumore è stata la chirurgica assenza dei rappresentanti della nostra amministrazione comunale che, quantomeno per garbo istituzionale, avrebbero dovuto partecipare per dovere di ospitalità nei confronti degli amministratori gioiesi presenti. Se non per coerenza, visto che sono sempre in prima fila per riempire le pagine dei giornali e dei social con campagne a favore delle donne», ha scritto in una nota il consigliere del Comune di Fasano, Leonardo Deleonardis (Con), presente in piazza insieme ai consiglieri di opposizione Laura De Mola, Lello Di Bari, Mario Schena (Forza Italia), Antonio Scianaro (Circoli Nuova Fasano).
Deleonardis, circa un mese fa, aveva rotto il silenzio nella politica fasanese, chiedendo maggiore luce sul politico coinvolto e sul ruolo professionale della giornalista all’interno del Comune. «Sono d accordo con le parole del consigliere Deleonardis. Per quanto mi riguarda, questa assenza non mi ha sorpreso dice Vito Nettis, padre di Patrizia -. D’altronde, non molto tempo fa, il presidente del Consiglio comunale aveva dichiarato che una possibile fiaccolata avrebbe potuto contribuire a creare confusione. D’altra parte, però, non mi spiego la posizione dell’amministrazione comunale. Perché, se dalle indagini emerge che c’è un solo indagato e questo indagato non è il politico, non comprendo cosa possa comportare una indebita sovrapposizione all'attività degli organi preposti all'accertamento della verità». Ci sono due uomini coinvolti nella vicenda: un imprenditore, unico indagato per stalking e istigazione al suicidio e un politico, non indagato. Il 29 giugno i due si sono scambiati oltre 400 messaggi. «Non è una donna, non è una mamma, non è nulla»: queste alcune delle parole contenute nelle chat e riportate nei cartelloni innalzati dagli amici della 41enne presenti alla manifestazione.
Nello stesso tempo, nel palazzetto dello sport a Gioia del Colle tanto caro a Patrizia, durante la partita di volley del Gioia, anche gli ultrà sollevavano un lenzuolo che gridava «verità». «C’è stato un battito di cuore in simultanea», commenta Vito Nettis. Ma non per tutti allo stesso modo: per Deleonardis la fiaccolata in piazza Ciaia «è stata una occasione persa da parte dei rappresentanti dell'amministrazione comunale per dimostrare un senso di umanità, di fratellanza e di rispetto».