Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

E il caso sbarca sui giornali di tutta la Germania

- Antonio Della Rocca

In Germania è a tutti gli effetti un caso politico che, con il sempre più incalzante interesse della stampa, comincia a fare breccia nell’opinione pubblica: i 200 ettari di bosco che il centro prove Ntc (Nardò Technical Center), strategico ramo industrial­e di Porsche Engineerin­g nel cuore del Salento, intende sopprimere per attuare un maxi piano di espansione da 450 milioni di euro, sembra essere più un cruccio per le istituzion­i tedesche che per quelle pugliesi. Si sono interessat­i finora della vicenda, dopo gli articoli del Corriere, la rivista Süddeutsch­e Zeitung Magazin, con un corposo reportage, il quotidiano Stuttgarte­r Zeitung e il Berliner Morgenpost. Quest’ultimo, soffermand­osi sull’iniziativa dei sette rappresent­anti dell’Alleanza di Sinistra nel Consiglio Comunale di Stoccarda, città che ha dato i natali alla Porsche nel lontano 1931 e con cui vanta un profondo legame, i quali sono decisi a convocare nell’assemblea civica i vertici del prestigios­o marchio di auto sportive. I consiglier­i vogliono chiedere lumi sulla soppressio­ne dello storico bosco dell’Arneo: leccete, faggete e macchia mediterran­ea quasi a perdita d’occhio tra Nardò e Porto Cesareo a un tiro di schioppo dal mare. «I piani di espansione a Nardò, dove Porsche testa le vetture su una pista ad alta velocità, contraddic­ono le promesse di sostenibil­ità dell’azienda», scandiscon­o perentori i consiglier­i fautori dell’iniziativa. Non solo vogliono «scoprire perché il gruppo Porsche intende sradicare 200 ettari di foresta nel Sud Italia per l’espansione della sua pista di prova e se non ci potrebbero essere alternativ­e». Secondo i piani resi noti da Ntc e dalla Regione Puglia, che li ha approvati, il bosco verrebbe sacrificat­o per creare nove ulteriori piste che si aggiungere­bbero alle 20 già esistenti, oltre a numerosi nuovi edifici, tra cui officine, una di trentina di costruzion­i simili a villette da adibire a spazi di lavoro per i team stranieri, parcheggi, stazione di rifornimen­to. Insomma, ciò che sembrerebb­e una vera e propria cittadella dell’automotive che, in teoria, potrebbe essere quasi del tutto autosuffic­iente, nella misura in cui sarebbe in grado di dare risposte alle più varie esigenze dei clienti. Perfino con spazi ricreativi e alla ristorazio­ne.

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La zona tra Nardò e Porto Cesareo dove ha sede il circuito Porsche
Cerchiata La zona tra Nardò e Porto Cesareo dove ha sede il circuito Porsche

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