Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un Brut Rosè con bolla fine e cremosa
Nonostante l’inflazione e la preoccupante situazione geopolitica, continua a crescere il consumo di spumanti, che quest’anno rasenta circa 1 miliardo di bottiglie, con la corazzata Prosecco che ne rappresenta oltre il 70%. Dall’aperitivo al dopo cena, il consumo degli spumanti italiani coinvolge ormai appassionati di tutte le età, perché se per gli adulti e gli esperti la sfida è quella di trovare sempre nuovi abbinamenti con il cibo, per i giovani, grazie alla loro versatilità, le bollicine sono sempre più trendy, predilette soprattutto in compagnia perché mettono allegria. Segmento trainante dell’intero comparto enologico italiano, la destagionalizzazione degli spumanti è una tendenza consolidata, una vera e propria «mania», in linea con i gusti internazionali e con i bisogni di cucine mondiali diverse.
Se 7 bottiglie su 10 sono targate Prosecco (Doc, Valdobbiadene, Asolo) i 37 milioni di bottiglie di Metodo Classico (complessivamente prodotte da Alta Langa, Franciacorta e Trento DOC) potrebbero sembrare poca cosa, ma rappresentano una parte qualitativamente significante. Inoltre sono moltissime le produzioni regionali prevalentemente basate su vitigni autoctoni. Qui il panorama è vastissimo dall’Oltrepò al Grillo siciliano, dal Trebbiano al Negroamaro, passando per il Durello, Vermentino e Verdicchio. Un insieme che complessivamente, anche se segna un incremento più contenuto rispetto a gli ultimi anni, consolida il ruolo trainante in favore di tutto il settore in un periodo certamente meno brillante per i vini fermi. Eccoci così al Calce di San Marzano, Brut Rosè 2017. Ottenuto da uve di Negroamaro e Chardonnay, ha un bel colore tenue e brillante che ricorda la buccia di cipolla. Al naso emergono note di erbe officinali, fiori, frutta rossa. In bocca è fresco, ben strutturato con ritorni di erbe officinali ed agrumi rossi. Il finale è lungo con bolla fine e cremosa.