Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Una neviera nel cuore di Mottola E un angolo di raffinato Giappone
AMottola come in Giappone, un sistema di raccolta della neve che diventava soppravvivenza per la comunità. Oggi in quell’antro che ha racchiuso la storia antica della popolazione contadina della provincia jonica, esiste un luogo che del design, della sostenibilità e dell’autenticità ha fatto la sua cifra stilistica in cucina. Un ambienta in cui è stato ricreato un vero e originale salotto giapponese dove, quando si arriva, ci si toglie le scarpe per poi accomodarsi in un tavolo sociale. Un contenitore che già dall’esterno, facendo uso di materiali naturali, e per la maggior parte giunti direttamente dal Giappone, ha ricreato una nicchia di pura celebrazione per la tradizione gastronomica e per la ritualità orientale. Anche il servizio da Yuki viene effettuato in maniera tradizionale, inginocchiandosi davanti ai commensali, in un mantra della riverenza verso l’uomo e verso la sacralità del cibo. Ai lati due Obi del salotto nipponico, appesi quasi a chiudere in un abbraccio gli ospiti, due fasce di pura seta ricamate finemente; si tratta delle originali cinture dei kimono degli abiti da sposa di due donne giapponesi, risalenti agli anni ’70, che Maurizio Tinelli ha ricevuto come omaggio probabilmente proprio per aver rispettato la cultura mediorentale.
Ogni elemento da Yuki è un pezzo ragionato nel rispetto della cultura e della tradizione: le porte hanno anche le cerniere al contrario, ma tutto contaminato con la sapienza artigianale pugliese. Le carpe in terracotta che sembrano nuotare lungo la parete arrivano dagli artigiani di Rutigliano, noti per la realizzazione dei classici fischietti.
Yuki è il sogno diventato realtà di Maurizio Tinelli, una laurea in Giurisprudenza, una carriera universitaria avviata, ma un sogno che lo ha fatto diventare un riferimento per la cucina giapponese nel Sud Italia. Con soddisfazione mostra gli attestati ricevuti direttamente dal governo giapponese che certificano la filiera di approvigionamento delle materie prime. E qui, per fortuna, si impara che non sono le creme spalmabili a fare la cucina orientale, anzi, la tradizione viene rispettata, celebrata, in una parola, amata.