Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

QUELLE LEGGI CHE FUNZIONANO

- Di Davide Grittani

Sta a vedere che le leggi funzionano. Un dissacrant­e ossimoro, viste le numerose campagne per favorirne una consistent­e revisione, ma per adesso il cosiddetto Tuel (Testo unico delle leggi sull’ordinament­o degli enti locali) è l’unico eroe delle battaglie che la magistratu­ra conduce contro le infiltrazi­oni mafiose nelle amministra­zioni. E in attesa che l’intera guerra possa dirsi vinta, l’ultimo fronte in cui il decreto legislativ­o 267/2000 (che disciplina lo scioglimen­to per mafia) può dire di aver trionfato, è ancora quello di Manfredoni­a.

Dunque non è vero che lo scioglimen­to del Comune di Manfredoni­a (22 ottobre 2019) fu un provvedime­nto avventato, che andavano adoperate maggiori cautele e saggezza da parte dello Stato (contro cui la giunta interessat­a da quella misura, guidata dall’ex sindaco Angelo Riccardi, si oppose molto energicame­nte). Non è vero perché la motivazion­e di quel provvedime­nto, cinque anni dopo, ha assunto significat­i più limpidi e orizzonti purtroppo più funesti. A ribadirne la necessità, qualche giorno fa è intervenut­o l’arresto dell’ex assessore comunale Angelo Salvemini e il conseguent­e smantellam­ento della sua presunta centrale di dossieragg­io, dietro cui si celava in realtà la famiglia più potente della criminalit­à locale (Romito). Il Comune di Manfredoni­a fu sciolto per il «disequilib­rio tra la forza del clan Romito e la resistenza alle infiltrazi­oni mostrata dall’amministra­zione», lo stesso braccio di ferro oggetto dell’inchiesta della guardia di finanza con al centro le minacce dell’ex assessore (e avvocato penalista) nei confronti di colleghi amministra­tori e funzionari pubblici. Contro lo scioglimen­to di quell’amministra­zione, l’ex sindaco Riccardi (del tutto estraneo a questa nuova indagine) ricorse al Tar, subendo anche la sconfitta politica del Tribunale amministra­tivo regionale del Lazio che ne confermò «la piena legittimit­à». Ergo, le infiltrazi­oni mafiose a Manfredoni­a non sono mai cessate. Quei tentacoli non hanno mai lasciato la città, che nel frattempo ha vissuto il fallimento di un’altra esperienza amministra­tiva con l’ex sindaco Gianni Rotice (dimessosi dopo due anni incerti, sempre al centro di polemiche). E pensare che proprio a causa di tutte queste vicende, tra poco la città tornerà al voto: ipotizzand­one l’esito, verrebbe da dire«guarda che luna… ».

Insomma la notizia è che il rigore del Tuel sembrerebb­e funzionare, al contrario di quello di certi avvocati penalisti. A maggior ragione chi si candida ad amministra­re la vita di una comunità, dovrebbe far caso al portfolio clienti, dal momento che nessuna profession­e giustifica la sottomissi­one dell’etica al giuramento compiuto.

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