Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Primarie, prime scintille tra i due candidati «Non interrompere». «Basta lezioni»
Scontro in tv tra Laforgia e Leccese. L’avvocato: governi da 20 anni. L’ex deputato: pure tu
Si è aperta con un duro botta e risposta tra Vito Leccese e Michele Laforgia la prima settimana di campagna elettorale in vista delle primarie interne al centrosinistra barese, fissate per domenica 7 aprile allo scopo di decidere il candidato sindaco di Bari.
Nel corso del confronto andato in onda ieri mattina su Telenorba, durante il programma «Un caffè con», i due contendenti non si sono risparmiati attacchi diretti.
L’ex deputato dei verdi, Leccese, aveva evidenziato come i dibattiti tra le parti sono stati incentrati esclusivamente sul tema delle regole per le consultazioni interne, dimenticando di intervenire sui temi della città a cui sono interessati maggiormente i cittadini.
Argomento a cui ha risposto il penalista che ha attaccato l’amministrazione del sindaco Antonio Decaro sulla mancata approvazione del Piano urbanistico generale: «Sono settimane che chiediamo un confronto, partiremmo dal Pug mai approvato in questa città. La stessa città in cui Leccese ha governato 20 anni». A quel punto lo scontro. Il capo di gabinetto del sindaco interrompe e si rivolge seccamente a Laforgia: «È la stessa città dove la tua associazione ha rappresentanti in giunta e in consiglio comunale, dobbiamo imparare a fare degli esercizi di verità». L’avvocato ribatte: «Devi imparare a non interrompere, è una questione di educazione». E Leccese: «Una cosa che io non accetto sono i toni inquisitori da parte dell’avvocato Laforgia che è un legale, non un pubblico ministero. E poi non apprezzo le lezioncine: sia sulle regole democratiche da seguire, sia sulle responsabilità di queste ultime amministrazioni».
Il riferimento qui è duplice. In primis a Francesca Bottalico
e Danilo Cipriani. Bottalico rieletta nel 2019 con la lista civica Bari Bene Comune fa riferimento proprio a Laforgia. È stata per dieci anni assessora al welfare del Comune di Bari.
Mentre Cipriani siede in consiglio comunale, all’interno del quale è entrato ad inizio legislatura dopo la nomina dell’assessora all’interno della giunta.
Il passaggio sulle regole invece è un riferimento a quanto detto già nelle scorse ore dall’avvocato che accettando quanto previsto dalle regole tradizionali del Pd sulle primarie, ha anche chiarito che l’aspetto organizzativo passa dunque interamente nelle mani dei dem.
Intanto il segretario cittadino del Pd Gianfranco Todaro chiarisce: «Sicuramente torneremo a parlare in assemblea cittadina, per fare il punto in merito ai recenti sviluppi». E sul disinteresse da un punto di vista organizzativo mostrato dal fronte laforgiano, il numero uno cittadino dei democratici spiega: «Io certamente parlerò con Laforgia: gli chiederò se da parte da loro vorrà esserci una partecipazione attiva alla costituzione dei sei seggi. È previsto che siano composti da un presidente e due scrutatori. Negli scorsi giorni poi si era parlato di aggiungere due saggi, uno per parte. In tutto sarebbero 5 persone per ciascuno dei sei seggi: quindi 30 persone, 15 per ciascuno dei due contendenti».
Annuncio di disimpegno dalla fase organizzativa che domenica pomeriggio era arrivato forte anche dal Movimento 5 Stelle, in campo al fianco di Laforgia. «Abbiamo convenuto che sia il Pd ad assumersi la totale responsabilità di organizzare, dettare le regole e assicurare il trasparente e regolare svolgimento della consultazione» si legge nella nota inviata da Leonardo Donno, coordinatore regionale pentastellato.
Nessun posizionamento invece dalle liste civiche per il momento. I quattro soggetti più vicini a Michele Emiliano (Con, Sud al Centro, Popolari e Senso Civico), è probabile che non diano alcuna indicazione di voto e lascino libertà di voto ai propri aderenti. Si attende invece la conferenza stampa di questa mattina convocata dalle liste che avevano sostenuto Decaro nel 2019, soggetti che fino ad oggi si sono schierati al fianco di Leccese.