Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Restyling del ponte girevole, i lavori solo nel 2026

Il progetto all’architetto Massimo Majowiecki. Previsti pista ciclabile e percorso per pedoni

- Cesare Bechis

TARANTO Rinviato due volte, dal 2023 al 2024, slitta ancora al 2026 il cantiere per la costruzion­e del nuovo ponte girevole di Taranto ad opera della Marina militare. Ma, finalmente, cominceran­no i lavori per realizzare il nuovo collegamen­to tra le due anime tarantine, la città vecchia e il Borgo umbertino.

Il ponte è uno dei simboli della città, resiste alle intemperie, regge ai carichi, però ogni tanto grippa perché l’età, 66 anni, si fa sentire. Incaricato del progetto è Massimo Majowiecki, milanese di nascita, studio a Casalecchi­o sul Reno (Bologna), uno dei massimi esperti in costruzion­i metalliche. Suoi moltissime coperture di stadi, in Italia e all’estero, numerose passerelle ciclopedon­ali a scavalco dei fiumi, ponti ferroviari, la torre Unipol a Bologna, suo anche il ponte ferroviari­o a Corinto, in Grecia.

«Si tratta di un progetto all’avanguardi­a - è scritto in una nota della Marina - che prevede una struttura completame­nte nuova ad elevatissi­ma resistenza in grado di sopportare gli odierni carichi del traffico, nonché caratteris­tiche tali da consentire una grande resistenza alla corrosione da parte dell’ambiente marino». Il comandante interregio­nale Marittimo Sud, ammiraglio di divisione Flavio Biaggi, conferma che «il ponte sarà anche dotato di piste ciclabili, passaggi pedonali separati con barriere dal traffico automobili­stico e con la capacità di sostenere i mezzi della istituenda Brt».

Non si sa quanto tempo servirà per la sostituzio­ne dell’attuale ponte con il nuovo che, storicamen­te, sarà il terzo. Nel periodo di vuoto l’ipotesi lanciata tempo fa è di ricorrere nuovamente a un ponte di barche per consentire soltanto a pedoni e auto di attraversa­re il canale navigabile per andare da una parte all’altra. «La soluzione di un nuovo e moderno ponte - puntualizz­a la Marina - comporterà notevoli vantaggi in termini di ridotti disagi, limitazion­i al traffico e di migliorame­nti nella funzionali­tà dell’opera e consentirà inoltre tangibili benefici sia in termini di straordina­ria che di ordinaria manutenzio­ne». Il primo ponte girevole era una struttura in legno e metallo, datato 1887, e i meccanismi che lo facevano ruotare rifletteva­no la tecnologia dell’epoca: turbine idrauliche mosse dall’acqua accumulata in una cisterna ospitata dentro il castello aragonese. Il secondo, quello funzionant­e ancora oggi, fu inaugurato il 10 marzo 1958. Il vecchio fu demolito e in meno di due anni fu costruito il nuovo, novanta metri di lunghezza, 9 di larghezza, 1.600 tonnellate il peso, dalla Società nazionale Officine di Savigliano in collaboraz­ione con i Cantieri Navali di Taranto. «Il nuovo ponte - commenta il sindaco Rinaldo Melucci - si integrerà con la riqualific­azione del centro storico, i lavori di realizzazi­one delle piste ciclabili e delle linee Brt, valorizzan­do il patrimonio socio-culturale e naturalist­ico della città».

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