Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Per un pugno di like made in Puglia «Così portiamo il web al pubblico»
Su Prime il film di Giancarlo Doronzo nato da un gruppo di tiktoker baresi
Cosa fanno, tutti insieme, in un film, i content creator (coloro che si occupano di creare contenuti accattivanti per le aziende) pugliesi? È la scommessa della casa di produzione Talia e del lungometraggio «Per un pugno di like», disponibile su Prime Video. Daniele Condotta, Giuseppe Ninno (meglio noto come Mandrake), Glenda Resta, Michele Carella, Michele Monopoli, Hermes e Titina, la siciliana Chiara Anicito (unica presenza non pugliese), sui social, raggiungono in totale oltre 16 milioni di follower. Sono loro, insieme ad attori professionisti come
Enrico Milanesi Amendoni, Filippo Totaro e Michele Loprieno, i protagonisti della pellicola. E, questa volta, si mettono in gioco con un altro strumento, andando oltre i singoli contenuti condivisi su Instagram o TikTok. «Abbiamo fatto un esperimento: portare il web al cinema. Abbiamo creato una storia che, come si evince dal titolo, ricalca il bisogno della gente di fare a gara per ricevere un like. Abbiamo coinvolto diversi creator, che interpretano loro stessi, anche per portare all’utente il loro punto di vista, che di solito non viene mai raccontato. Siamo tutti
amici e sul set ci siamo davvero divertiti», spiega Daniele Condotta, 37 anni, cabarettista e content creator barese, protagonista del film e autore della sceneggiatura insieme
al produttore Antonio Di Cosola e al regista Giancarlo Doronzo. È lui, infatti, che interpreta il ruolo di Daniele, un trentenne che, durante il lockdown del 2020, perde il lavoro. E, caduto nello sconforto, scopre il mondo dei contenuti social, insieme alle sue criticità e lati positivi.
Sotto la veste comica si nasconde anche un messaggio: «La pandemia ha plasmato anche il modo di intendere la vita, insieme all’ossessione dei social – racconta Condotta -. Questo film evidenzia come il protagonista, che prima faceva un altro lavoro, sia stato catapultato in un mondo diverso, diventando schiavo delle dinamiche dei social e del dover piacere necessariamente agli altri. Perché ormai si dà più importanza alla percezione che gli altri hanno di noi, e meno al pensare di fare qualcosa per se stessi».
Un film che mette al centro la Puglia e la città di Bari, ponendo l’accento non soltanto su stereotipi e scorci da cartolina, ma sull’intero paesaggio urbano, fra case, uffici, teatri, pub e parcheggi. «I feedback sono arrivati soprattutto sulle nostre pagine social: ci hanno scritto in tantissimi, da bambini ad adulti, dal Sud al Nord – continua -. Perché l’obiettivo era creare una squadra pugliese, dal cast alla casa di produzione, ma che ponesse lo sguardo anche altrove. È bello rivedere la propria città su uno schermo, toccando un pubblico che coinvolge spettatori e spettatrici da tutta Italia: il messaggio del film è arrivato anche a chi abita lontano da qui». Un esperimento riuscito, che potrebbe essere solo l’inizio di un lungo percorso: «È stata una sfida – conclude -. Non è semplice passare da video di pochi minuti a un lungometraggio. Una bella esperienza e palestra per progetti futuri: la speranza è fare un sequel o un altro film».
La gara Abbiamo creato una storia che ricalca il bisogno di fare a gara per ricevere un like