Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Note di cinema all’Auditorium «Nino Rota»
Internazionalizzazione e apertura alla città. Due strade che potrebbero sembrare antitetiche, ma che convivono nella filosofia perseguita convintamente dal Conservatorio di Bari sotto la guida del presidente Fabio Diomede. Anime coabitanti che, dopo il concerto-evento in occasione della Giornata della Memoria, danno vita a due appuntamenti che si terranno all’Auditorium Nino Rota, presentati ieri dai docenti del Conservatorio, Antonio Tinelli e Giovanni Pelliccia con il direttore Corrado Roselli.
«Music Beyond Borders», in programma il 16 marzo alle 20, è il frutto del progetto comunitario di cui l’accademia barese è capofila «International Clarinet Ensemble – Music Beyond Borders»: interazione e scambio tra studenti e docenti di casa e omologhi di altri paesi con undici Istituzioni europee coinvolte. «Un intenso periodo di studio e di ricerca - ha spiegato il coordinatore Tinelli - formazione online iniziata il 25 febbraio, poi attività in presenza in questi giorni che porterà alla realizzazione del concerto».
Sul palco un’orchestra di 64 elementi formata da 24 studenti (più 6 docenti internazionali) provenienti dal partenariato che si uniranno a 33 clarinettisti, 6 percussionisti e un organista selezionati nel Conservatorio; studenti e docenti provenienti da Serbia, Lituania, Kosovo, Olanda, Finlandia, Estonia, Polonia, Belgio e Grecia che interpreteranno musiche «capaci di rappresentare le identità culturali, tradizionali o artistiche delle varie nazioni o aree geografiche di provenienza», tra jazz (Vind, Grgin), contemporaneo (Linkola), folk (Van Roost, Beqiri,) e in prima assoluta «Quadro Pucciniano» di Walter Farina e «Pacem in Terris» di Angelo Inglese.
Il 20, invece, il Conservatorio si incastra nel programma del Bif&st con «Ciak si suona!», una serata dedicata a Rota e Shostakovich. Un organico di 80 elementi alle prese con l’esecuzione di Tahiti-Trot (Tea for Two) op.16 di Youmans-Shostakovich e con la versione dell’orchestrazione originale della suite sinfonica «Il Gattopardo»; in conclusione, la Suite for jazz Orchestra n. 2 di Shostakovich.