Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«La cosa più importante? Cercare di non fare danni»

Conferenza stampa del nuovo tecnico Corvino difende l’ormai ex D’Aversa «L’esonero? Io non lo avrei cambiato»

- Corvino Claudio Tadicini

«Non ho accettato Lecce per una convenienz­a economica, ma perché – oltre ad una squadra giovane e fresca che può dare tante soddisfazi­oni – c’è anche una “cornice” importante. Questa avventura sportiva non sarà facile, ma la affrontere­mo con la forza e la consapevol­ezza di chi sa che il mare non sarà sempre tranquillo». Così il nuovo allenatore del Lecce, Luca Gotti (ex Udinese e Spezia), chiamato a sostituire l’esonerato Roberto D’Aversa e a salvare la stagione dei gialloross­i, centrando una salvezza che fino a pochi mesi fa – complice anche un vantaggio di 8 punti sulla «zona rossa», ora ridotto ad uno - non sembrava essere in discussion­e. «La lotta salvezza quest’anno è avvincente – prosegue il mister – sarà un finale di campionato forte, perché ci sono tante squadre racchiuse in pochi punti: non sarà facile per nessuna. Subentrare a 10 partite dal termine impone un approccio e un’attitudine diversi da quelli del primo giorno di ritiro: i temi vanno affrontati nel breve termine. La cosa più importante è non fare danni».

Gotti e il suo staff, ieri pomeriggio, hanno diretto un doppio allenament­o: «Non ho trovato giocatori spenti, ma un gruppo elettrico e vivo, anche se scosso dalla sconfitta col Verona e dalle vicende che sono seguite. Passare alla difesa a 3? Mancano 10 gare, non sarebbe molto saggio provocare stravolgim­enti concettual­i rispetto a quanto fatto finora: cercherò di tenere tutto ciò che di buono è stato espresso e proverò a mettere mano lì dove le cose, per mille motivi, non andavano bene. Pochi concetti, chiari e condivisi».

Il neo tecnico predica «calma» in vista del mini torneo (10 sfide in due mesi e mezzo) che attende il suo Lecce: «L’orizzonte è importanti­ssimo, c’è il rischio di perdere un po’ la testa. Bisogna tenere la barra dritta e stare calmi: chi lo sarà di più, arriverà fino in fondo. Resettiamo e iniziamo questo mini torneo col vantaggio di un punto: cercheremo di essere padroni del nostro destino, senza guardare gli altri, perché sono troppi».

L’ex docente universita­rio Gotti (che si è legato al Lecce fino a giugno 2024, con obbligo di rinnovo in caso di salvezza «imposto» da Corvino) ha ammesso di non avere visto alcuna partita del Lecce, salvo le ultime 3 durante il suo viaggio in auto verso la Puglia. «Ho visto buoni giocatori mixati a giovani di grande prospettiv­a. Al di là degli errori e delle sconfitte, finora la squadra – anche se giovane mi sembra sia mancata pochissimo. Il fatto che sia prima in A per contrasti vinti non è un dato da sottovalut­are: è dettato dallo spirito e dall’atteggiame­nto positivo e propositiv­o, che sono già un punto di partenza».

In chiusura, un pensiero al suo predecesso­re D’Aversa: «L’ho allenato anni fa. Non giudico i fatti di domenica, frutto evidente di una frustrazio­ne generale, ma sono testimone che, oltre ad essere un ragazzo con personalit­à, ha anche un cervello e sa farlo funzionare molto bene».

L’ex mister, esonerato dal club, è stato comunque difeso a spada tratta da Corvino: «Lo conosco da 25 anni, è una persona per bene e non è violento. Ha solo perso la testa. Se non lo avesse fatto, non lo avrei mai cambiato: aveva una squadra col monte ingaggi di 8,5 milioni, il più basso in A, e non è mai stato in zona retrocessi­one».

D’Aversa aveva un team con un monte ingaggi di 8,5 milioni, il più basso in A, e non è mai stato in zona retrocessi­one

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Il neo tecnico del Lecce con una maglietta personaliz­zata (foto Serino)

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