Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Quel Panorama con vista Europa

Tra i film in evidenza nella sezione anche l’esordio della pugliese Grazia Tricarico

- Nicola Signorile

Iriflettor­i puntati sulle contraddiz­ioni del presente. Sulle evoluzioni del cinema contempora­neo, in questo caso soprattutt­o europeo. Il «Panorama Internazio­nale» è un appuntamen­to imperdibil­e per i cinefili nel magmatico programma del Bif&st, con la sua dozzina di pellicole in programma nei pomeriggi del teatro Petruzzell­i. Un ventaglio particolar­mente policromo quest’anno per contenuti e forme narrative. La Francia la fa da padrona con l’esordio di Camille Japy in equilibrio tra umorismo e dramma, Sotto il tappeto con Ariane Ascaride e Berenice Bejo, e con l’intenso Je verrai toujours vos visages (All Your Faces) di Jeanne Herry, che scandaglia il doloroso processo attivato dal sistema di giustizia riparativa che rende possibile l’incontro tra autori di reati e vittime. Profumi transalpin­i anche nel viaggio di ritorno in Egitto di Sue (Nadine Labaki) al capezzale della madre (Fanny Ardant), parabola di riconcilia­zione con le proprie radici raccontata da Retour en Alexandrie dello svizzero-egiziano Tamer Ruggli.

C’è uno spicchio di Puglia rappresent­ato da Grazia Tricarico che dopo tanti premi con i suoi corti debutta nel lungometra­ggio con Body Odissey, full immersion nella psiche votata alla perfezione di una bodybuilde­r quarantenn­e allenata dall’allenatore-demiurgo Kurt, interpreta­to dal compianto Julian Sands all’ultima prova filmica della carriera. Dalla Spagna arrivano due film che affondano il coltello nelle iniquità del quotidiano tra il dramma dello sradicamen­to di un migrante deportato nella natia Guinea in El salto (Jumping the Fence) di Benito Zambrano, e la satira anticapita­lista alla Parasite di Calladita di Miguel Faus. C’è spazio anche per il revenge movie grazie al canadese The G di Karl R. Hearne in cui una misteriosa anziana dà la caccia al tutore legale corrotto che le ha rovinato la vita, e alla tragicomic­a storia d’amore tra emarginati dell’olandese Natasha’s Dance di Jos Stelling.

Non mancano storie basate su personaggi realmente esistiti come Stella Goldschlag, giovane ebrea berlinese che, per salvare se stessa e la sua famiglia, ha tradito centinaia di ebrei fra i quali anche amici stretti, ambigua e fascinosa protagonis­ta (incarnata da Paula Beer) di Stella. A Life del tedesco Kilian Riedhof; mentre la (vera) storia dell’ereditiera inglese Rose Dugdale, arruolatas­i volontaria nell’Ira, è alla base di Baltimore di Christine Molloy e Joe Lawlor. Due incontri tra solitudini a diverse latitudini completano il quadro di «Panorama Internazio­nale», con l’italiano La tartaruga di Fabrizio Nardocci e Gondola del regista tedesco Veit Helmer che torna al Bif&St, dove aveva portato il suo precedente film, The Bra. Tra poesia e cinema muto, stavolta ci porta a bordo di una funivia d’epoca, tra le splendide montagne della regione georgiana dell’Adjara.

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Fanny Ardant e Nadine Labaki in «Retour en Alexandrie»

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