Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Capitale della Cultura 26, Lucera non passa
Niente da fare per Lucera: il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2026 va a L’Aquila. Il capoluogo abruzzese, quindici anni fa sconvolto da un devastante terremoto, vince la sfida con le altre nove concorrenti, tra le quale figurava anche la lucana Maratea.
L’annuncio è stato dato dal ministro Gennaro Sangiuliano durante la cerimonia di proclamazione svoltasi ieri mattina nella sala Spadolini del ministero della Cultura alla presenza dei sindaci di tutte e dieci le città finaliste.
La località dauna, rappresentata dal primo cittadino Giuseppe Pitta, era arrivata all’ultimo step con il progetto «Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture» sostenuto durante le audizioni di dieci giorni fa da un testimonial d’eccezione, l’attore Fabrizio Gifuni. Al dossier avevano contribuito con quasi duecento progetti imprese, associazioni e cittadini del territorio. Lucera si potrà consolare come «Capitale pugliese della cultura 2025». Il Comune, capofila dei Monti Dauni, porta infatti a casa il tesoretto di 300mila euro che la Regione Puglia destina alle finaliste al titolo nazionale. Lucera potrà pertanto concretizzare una parte delle iniziative del dossier: animare i borghi dauni e valorizzare i suoi monumenti storici e le sue bellezze naturali. «Ci impegneremo con lo stesso orgoglio mettendoci il cuore così come abbiamo fatto per arrivare sino a questo splendido risultato», dichiara il sindaco Pitta. «Con i colleghi dei Monti Dauni - aggiunge - abbiamo creato un orgoglio territoriale e una cooperazione che continuerà più forte di prima». «Siamo orgogliosi di tutto il percorso fatto e di questo progetto che è nato dal basso» commenta Grazia Di Bari, consigliera regionale delegata alle Politiche culturali.
Tra l’altro, ha annunciato il ministro Sangiuliano, raccogliendo l’invito del presidente della giuria, Davide Maria Desario, che ha sottolineato l’importanza di non disperdere il contenuto delle proposte elaborate da tutte le città arrivate sino a questa fase, il ministero della Cultura recupererà risorse per premiare anche le altre finaliste, che con Lucera e Maratea erano Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Rimini, Treviso e l’unione dei Comuni di Valdichiana Senese (Siena). La Puglia potrà riprovare nel 2027 a conquistare il titolo di Capitale italiana della Cultura, quest’anno detenuto da Pesaro e per l’anno prossimo già assegnato ad Agrigento. Al momento hanno avanzato le loro candidature Alberobello e, unendo le forze, Altamura e Gravina. Ma è anche possibile che dalla Puglia vengano avanzate designazioni per il titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea, novità introdotta quest’anno da Sangiuliano. «Il nostro Paese - ha detto il ministro - non può vivere solo nel passato, ma deve accedere i riflettori sulle espressioni del presente in modo da lasciare qualcosa per il futuro».