Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Trani, quel locale dove la sposa la frittura
Muschiska
L’abbiamo conosciuto con Manima Bistrot, e ora si chiama Manima Osteria. Potrebbe sembrare un dettaglio irrilevante, e invece è il risultato, sul piano lessicale, di un progresso in direzione dell’autenticità e della definizione di una precisa identità. Un’identità che Daniele Monterisi e suo figlio Emanuele sanno bene di dover preservare intatta all’interno del loro locale, situato in uno degli angoli più suggestivi del porto di Trani, a pochi passi dall’incanto del porticciolo. Anche in prospettiva di un importante progetto di ampliamento e di ristrutturazione che verrà realizzato nel prossimo autunno, allo scopo di rendere più spaziosi gli ambienti e di aumentare il numero dei coperti.
Si tratta infatti di due imprenditori realisti e lungimiranti, e se Daniele può vantare una lunga militanza, anche in altri settori, ad Emanuele non mancano le appropriate qualità per diventare un vero ristoratore, capace di gestire la propria attività con attenzione, e di creare empatia con la clientela. E il tutto si riflette nella proposta gastronomica, sintetizzata dal divertente logo della casa (un pesce e una spiga di grano) che ironicamente coniuga le due anime del nostro territorio: il mare e la terra.
Non a caso al governo dei fornelli troviamo Corrado de Gioia, chef di solida esperienza che si misura con preparazioni corrette e veraci; e non a caso in carta non sono presenti il salmone e il tataki di tonno, ma il polpo e le cozze, con qualche concessione ai crostacei più pregiati per gli avventori più sofisticati. Mentre chi desidera una soluzione a base di carne, in assoluta coerenza di linea, può ordinare una tagliata della tipica muschiska di vacca podolica.
A prevalere, tuttavia, è soprattutto l’incontro dell’Adriatico con l’entroterra. Si può quindi partire dalla deli
Una saletta interna della Manima Osteria Un patto con pane tostato e con stracciatella, gambero crudo e pomodori Manima Osteria, via San Giorgio 16, Trani (Bat).
Tel. 388.5878998 zia delle cozze gratinate aromatizzate al prezzemolo; oppure dal crostino con stracciatella, gambero crudo e pomodori, che fa pensare a una sorta di versione ittica dell’insalata caprese. Per poi continuare con il polpo grigliato con patate profumate al limone, crema di sedano rapa e finocchi; e con le mazzancolle con broccoli, crema di broccoli e tarallo sbriciolato. Il valore aggiunto dell’ottima qualità delle materie (selezionate dai titolari) prime trova conferma tanto negli impeccabili spaghetti alla polpa di riccio, e nella fragrante frittura di paranza, totani e gamberi; quanto nella indimenticabile bontà del pane, che proviene da una notissima pasticceria (e panificio) cittadina. L’assortimento enologico non è soltanto regionale, e il conto mediamente si aggira intorno 40-50 euro esclusi i vini.