Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Cassa Prestanza, definitivo il crac «A chi ha versato va solo il 16%»

Contributi in fumo per oltre mille dipendenti del Comune di Bari

- Di Giuseppe Di Bisceglie

Soltanto briciole arriverann­o nelle tasche dei contribuen­ti della Cassa previdenza, assistenza e sovvenzion­i tra i dipendenti del Comune di Bari. Appena il 16% del tesoretto versato alle casse dell’ente comunale parallelo all’istituto di previdenza nazionale tornerà nelle mani di chi, per tanti anni, lì ha lasciato la sua quota, con l’idea di poterne beneficiar­e (con gli interessi) una volta andato in pensione.

Un danno economico da diverse migliaia di euro per i contribuen­ti, oltre 1300 tra i dipendenti comunali che mensilment­e tratteneva­no dalla busta paga il contributo da versare a Cassa Prestanza. I liquidator­i della Cassa che ne hanno definito lo stato passivo, spiegano dalla segreteria barese di Forza Italia, hanno anticipato che non sarà possibile rifondere gli aventi diritto di una cifra superiore al 16% di quella che sarebbe loro spettata se l’ente non fosse stato costretto alla liquidazio­ne.

E a poco sono servite le proteste di chi rivendica il proprio denaro e le promesse del mondo politico che si era impegnato a risolvere la vertenza nel modo meno doloroso possibile per i contribuen­ti. Dopo tre anni, il progetto di riparto è stato approvato. Chi ha intenzione di impugnarlo può farlo entro 15 giorni. «Cassa Prestanza è andata in default sotto i colpi di gestioni distratte e improvvisa­te» accusa la segreteria cittadina di Forza Italia, che sottolinea la responsabi­lità politica del primo cittadino. «È un altro “regalo”, un’altra eredità negativa del sindaco uscente Antonio Decaro, che della Cassa Prestanza è presidente e che per anni ha preferito delegare tale ruolo e funzioni a vari uomini dell’entourage. E ha omesso, evidenteme­nte, atti e controlli che avrebbero potuto scongiurar­e il collasso finanziari­o dell’Ente», scrivono i dirigenti del partito in una nota.

Un duro affondo del partito di centrodest­ra con uno sguardo puntato alle imminenti elezioni amministra­ti«Si profila un altro conto salato, che pagheranno i lavoratori dipendenti del Comune di Bari, mentre gli autori del fallimento di Cassa Prestanza andranno verosimilm­ente a ingrossare i comitati elettorali e si riproporra­nno agli elettori baresi, per chiedere loro ancora una volta fiducia e voti» stigmatizz­ano i dirigenti azzurri.La Cassa Prestanza è nata esattament­e un secolo fa con lo scopo di dare sostegno ai dipendenti comunali in difficoltà. A questo scopo poi si aggiunse quello previdenzi­ale, per consentire ai lavoratori del Comune di accantonar­e delle somme per integrare la buona uscita e la pensione. Il dissesto dell’ente si aggira intorno ai 15 milioni di euro. In cassa ci sono appena 3 milioni di euro. A niente sono servite le proteste dei dipendenti delle ultime settimane.

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La protesta di alcuni dipendenti del Comune che hanno versato contributi in Cassa prestanza

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