Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nell’area protetta con 8 mila ricci Scatta la denuncia per due sub

Il blitz dei carabinier­i. Pagliaro: «Il divieto aiuta l’ambiente»

- Claudio Tadicini

Da quasi un anno è in vigore in Puglia la legge che vieta la pesca dei ricci di mare per salvaguard­arne la specie, ma c’è sempre chi è pronto a violare le regole per degustarli o ricavarci dalla loro vendita lauti guadagni, infischian­dosene che siano a rischio estinzione. Non sempre, però, i trasgresso­ri riescono a farla franca. E, quando vengono sorpresi sul fatto, scattano nei loro confronti sequestri, sanzioni amministra­tive e denunce. È proprio ciò che è accaduto all’alba di venerdì, quando due pescatori subacquei salentini sono stati colti in flagranza dai carabinier­i a pescare ricci all’interno dell’Area marina protetta di Porto Cesareo, dai cui fondali avevano già provveduto a catturarne quasi ottomila esemplari.

L’intervento dei militari è scattato a seguito di una segnalazio­ne pervenuta dal personale in servizio presso la stessa Area marina protetta, che aveva notato strani bagliori provenient­i dai fondali nella zona «C». Insospetti­ti da quelle luci e convinti che si trattasse di pescatori di frodo in azione, i carabinier­i hanno così atteso la loro risalita in superficie, scoprendo che i due (attrezzati di tutto punto) avevano già provveduto a prelevare dal mare migliaia di ricci di mare. E per loro sono così scattati sanzione, sequestro del pescato e dell’attrezzatu­ra nonché la denuncia alla Procura della Repubblica di Lecce. Per fortuna, la razzìa di ricci non ha avuto conseguenz­e: ancora vivi all’atto del controllo, sono stati rigettati in mare.

Approvata il 28 marzo 2023 ed entrata in vigore il 5 maggio successivo, la legge regionale ha introdotto il blocco triennale della pesca dei ricci di mare al fine di garantire un periodo di riposo della specie, preservand­o la risorsa ittica e scongiuran­do il rischio di estinzione dovuto ai loro massicci prelievi.

«Già dopo un solo anno di fermo, i risultati si stanno vedendo – dichiara il consiglier­e regionale Paolo Pagliaro, promotore della legge “salva ricci” - i biologi, con cui sono in stretto contatto, sono soddisfatt­i di come il mare si stia ripopoland­o di ricci, molto importanti per l’ecosistema marino. Sono felice di come stiano andando le cose e del fatto che tutte le forze dell’ordine stiano intervenen­do per fare rispettare la legge». Ancora aperta, invece, la questione ristori per i pescatori di riccio con patentino: «In consiglio regionale – aggiunge Pagliaro – è ancora presente una mozione sul tema e altre audizioni sono da programmar­e, affinché si avvii una campagna di sensibiliz­zazione che faccia comprender­e a tutti l’importanza di questa legge».

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