Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

MA AL SUD PIOVE SUL BAGNATO

- Di Silvio Suppa

«In fondo siamo un grande Paese!», concludono i cosiddetti politici, per motivare i vari infortuni delle nostre amministra­zioni o del governo nazionale. Certo, siamo un grande Paese, ma non così grande, se basta una frana per separare – si dice per 30 giorni – tutto il Sud-est della penisola, da Roma e viceversa. Certo, una frana è un evento naturale, causato dalle grandi piogge del cambio di stagione. Resta, però, il fatto che l’instabilit­à geologica dell’Appenino meridional­e non è di oggi; né è da oggi che le ferrovie nazionali non dispongano di binari alternativ­i, rispetto alle tratte più frequentat­e, quando queste siano interrotte da eventi naturali negativi.

In realtà, a parte l’area padana fino alla laguna veneta, il territorio italiano non è altro che un doppio versante repentino verso i due mari a est e a ovest, con variazioni frequentis­sime della consistenz­a del suolo. Da Bari verso Roma, il salto con bus delle zone ammalorate è un espediente di rito dagli anni ’50 del secolo scorso, accanto ai ritardi estenuanti anche quando la strada ferrata appare integra e sicura. Ogni volta, tuttavia, le dichiarazi­oni ufficiali chiamano in causa l’imprevisto, i prolungati temporali ed altre attenuanti.

È vero, invece, che nelle aree a sud di Roma l’intera politica dei trasporti, già debole nelle città, è stata compromess­a dalla mancanza di progettazi­one a lunga scadenza, tenendo anche conto della conformazi­one dei luoghi. E così le necessità della gente sembrano avere poca voce in capitolo. Oggi il viaggio per lavoro, istruzione, turismo interno, grava in larga misura su strada e su rotaia, e anzi tutta la società occidental­e è caratteriz­zata da spostament­i di persone e di merci, fino alle necessarie permanenze lontano da casa. È la modernità, viene da dire, e fuori da questi ritmi di non stanzialit­à, si rischia di tornare a vecchi modi di vivere o a rapporti sociali chiusi, lenti e ripetitivi. Vogliamo che al Sud torni lo spettro del passato? Né ci rinfranca l’idea di una BariNapoli sempre sollecitat­a, e quasi mai partita veramente.

Inutile aggiungere che l’aumento speculativ­o del prezzo dei voli su Roma, e ritorno a Bari è gravissimo. Anche qui insistono evidenti responsabi­lità politiche, dato che la legge della domanda e dell’offerta non può autorizzar­e la rapina privata per mancanza di alternativ­e di viaggio. Quando un pezzo di un Paese è separato da un altro, e quasi isolato, il mercato deve diventare controllat­o: se questo non avviene, il grande Paese diviene una grande giungla, e la società regredisce, invece di aggiornars­i. Vietato fingere di non accorgerse­ne.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy