Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Un atto di guerra contro la città» Decaro furioso con Piantedosi

«Clan al Comune», nominata la commission­e di accesso per lo scioglimen­to del Consiglio

- Di Francesco Strippoli

«Un atto di guerra». Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, usa parole di fuoco per comunicare su Facebook la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di nominare una commission­e d’accesso al Comune di Bari perché venga appurata l’eventuale infiltrazi­one mafiosa. Ed eventualme­nte si disponga lo scioglimen­to del Consiglio comunale. Una decisione che segue l’inchiesta sull’intreccio tra clan e politica e che realizza la volontà espressa dai parlamenta­ri di centrodest­ra in un incontro con Piantedosi a fine febbraio.

Decaro accompagna le sue parole con una foto simbolica: lui stesso al podio con fascia tricolore. «Oggi - scrive - è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari. Il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonica­mente che è stata nominata la commission­e di accesso finalizzat­a a verificare un’ipotesi di scioglimen­to del Comune. L’atto, come un meccanismo a orologeria, segue la richiesta di un gruppo di parlamenta­ri di centrodest­ra pugliese, tra i quali due viceminist­ri (Sisto e Gemmato, ndr) e si riferisce all’indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avvocato Giacomo Olivieri e la moglie, consiglier­a comunale eletta proprio nelle file di centrodest­ra».

Decaro continua per segnalare l’infondatez­za delle pretese degli esponenti della sua opposizion­e. Questi si sono mostrati «incuranti delle parole del Procurator­e distrettua­le antimafia che in conferenza stampa ha detto testualmen­te: l’amministra­zione comunale in questi anni ha saputo rispondere alla criminalit­à organizzat­a». Ebbene, prosegue il sindaco, «gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio comunale due consiglier­i arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimen­to di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale». Il sindaco non teme solo il riflesso negativo sull’onorabilit­à e il buon nome della città che tuttavia sarebbe gravissimo nella città del presidente dell’Anci. Decaro sospetta che si tratti di un atto per intralciar­e l’imminente campagna elettorale. Lo dice con parole chiare: «È un atto gravissimo che mira a sabotare il corso regolare della vita democratic­a di Bari, proprio (guarda caso) alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodest­ra a Bari perde da vent’anni consecutiv­amente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita».

Arriva anche la denuncia sull’operato dell’amministra­zione dell’Interno: «Negli scorsi giorni mi è stato richiesto di raccoglier­e tutte le attività svolte dal Comune contro la criminalit­à organizzat­a. È stato consegnato al prefetto alle 12 di ieri (lunedì, ndr) un voluminoso dossier, composto da 23 fascicoli e migliaia di pagine, contenente le attività svolte dal Comune contro la criminalit­à organizzat­a. Vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della Commission­e, è evidente che nessuno si è curato di leggere quelle carte. Ha avuto dunque più valore la pressione politica del centrodest­ra barese che fatti, denunce, documenti, testimonia­nze». Decaro è furente: «Si tratta di una vicenda vergognosa e gravissima, che va contro la città, contro i cittadini perbene, contro il sindaco. A questa aggression­e io mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi di questa città. Fosse l’ultimo atto della mia esperienza politica. Non starò zitto».

Cosa può succedere? Nulla di concreto per adesso. La commission­e avrà tre mesi per studiare gli atti e proseguire gli accertamen­ti. Se mai dovesse decidere per la richiesta di scioglimen­to, dovrà inviare la richiesta al governo, cui compete la decisione finale. Si tratta, con ogni evidenza, di situazioni che riguardera­nno la prossima amministra­zione. Che, per estremo paradosso, potrebbe anche essere di centrodest­ra, se dovesse prevalere nelle urne di giugno. Stamattina conferenza stampa del sindaco.

Chi nel 2019 ha portato in Comune 2 consiglier­i arrestati ora spinge per lo scioglimen­to

Per un capoluogo di regione sarebbe un evento mai successo in Italia

Lunedì ho dato al prefetto un dossier di migliaia di pagine, nessuno l’ha letto

A questa aggression­e mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi

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In alto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha duramente criticato il ministro Piantedosi; nella foto piccola l’incontro dei parlamenta­ri con il ministro

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