Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Un atto di guerra contro la città» Decaro furioso con Piantedosi
«Clan al Comune», nominata la commissione di accesso per lo scioglimento del Consiglio
«Un atto di guerra». Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, usa parole di fuoco per comunicare su Facebook la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di nominare una commissione d’accesso al Comune di Bari perché venga appurata l’eventuale infiltrazione mafiosa. Ed eventualmente si disponga lo scioglimento del Consiglio comunale. Una decisione che segue l’inchiesta sull’intreccio tra clan e politica e che realizza la volontà espressa dai parlamentari di centrodestra in un incontro con Piantedosi a fine febbraio.
Decaro accompagna le sue parole con una foto simbolica: lui stesso al podio con fascia tricolore. «Oggi - scrive - è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari. Il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonicamente che è stata nominata la commissione di accesso finalizzata a verificare un’ipotesi di scioglimento del Comune. L’atto, come un meccanismo a orologeria, segue la richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese, tra i quali due viceministri (Sisto e Gemmato, ndr) e si riferisce all’indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avvocato Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra».
Decaro continua per segnalare l’infondatezza delle pretese degli esponenti della sua opposizione. Questi si sono mostrati «incuranti delle parole del Procuratore distrettuale antimafia che in conferenza stampa ha detto testualmente: l’amministrazione comunale in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata». Ebbene, prosegue il sindaco, «gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale». Il sindaco non teme solo il riflesso negativo sull’onorabilità e il buon nome della città che tuttavia sarebbe gravissimo nella città del presidente dell’Anci. Decaro sospetta che si tratti di un atto per intralciare l’imminente campagna elettorale. Lo dice con parole chiare: «È un atto gravissimo che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica di Bari, proprio (guarda caso) alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent’anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita».
Arriva anche la denuncia sull’operato dell’amministrazione dell’Interno: «Negli scorsi giorni mi è stato richiesto di raccogliere tutte le attività svolte dal Comune contro la criminalità organizzata. È stato consegnato al prefetto alle 12 di ieri (lunedì, ndr) un voluminoso dossier, composto da 23 fascicoli e migliaia di pagine, contenente le attività svolte dal Comune contro la criminalità organizzata. Vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della Commissione, è evidente che nessuno si è curato di leggere quelle carte. Ha avuto dunque più valore la pressione politica del centrodestra barese che fatti, denunce, documenti, testimonianze». Decaro è furente: «Si tratta di una vicenda vergognosa e gravissima, che va contro la città, contro i cittadini perbene, contro il sindaco. A questa aggressione io mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi di questa città. Fosse l’ultimo atto della mia esperienza politica. Non starò zitto».
Cosa può succedere? Nulla di concreto per adesso. La commissione avrà tre mesi per studiare gli atti e proseguire gli accertamenti. Se mai dovesse decidere per la richiesta di scioglimento, dovrà inviare la richiesta al governo, cui compete la decisione finale. Si tratta, con ogni evidenza, di situazioni che riguarderanno la prossima amministrazione. Che, per estremo paradosso, potrebbe anche essere di centrodestra, se dovesse prevalere nelle urne di giugno. Stamattina conferenza stampa del sindaco.
Chi nel 2019 ha portato in Comune 2 consiglieri arrestati ora spinge per lo scioglimento
Per un capoluogo di regione sarebbe un evento mai successo in Italia
Lunedì ho dato al prefetto un dossier di migliaia di pagine, nessuno l’ha letto
A questa aggressione mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi